Urban Air Mobility, gli europei la vogliono ma… solo se sostenibile

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La urban air mobility un giorno dovrebbe diventare realtà, con i cieli europei che tra non troppi anni potranno annoverare taxi e altri veicoli volanti. Tuttavia, se è pur vero che secondo un recente report dell’Easa (l’Agenzia europea per la sicurezza aerea), la mobilità aerea urbana sta trovando crescenti riscontri nei cittadini del vecchio Continente, è anche vero che il supporto nei confronti della nuova mobilità aerea sembra essere garantito solamente a fronte di una piena sostenibilità del settore.

In particolare, dal dossier emerge come l’83% degli intervistati abbia un atteggiamento positivo nei confronti della mobilità aerea urbana, che il 64% è disposto a provare i droni e che poco meno della metà vuole testare i taxi aerei.

Tuttavia, gli aspetti più interessanti del dossier sono quelli che fanno riferimento alle utilità di questo settore. In particolar modo, i cittadini europei ritengono che la mobilità aerea urbana debba essere usata prevalentemente per scopi medici e di emergenza, e che la nuova mobilità aerea urbana sia sostenibile, contribuendo così a rendere gli spostamenti in città più verdi.

Proprio la sostenibilità appare ai primi posti tra le principali preoccupazioni degli intervistati, insieme ai temi della sicurezza dei mezzi, all’impatto potenziale sulla fauna e al possibile aumento dell’inquinamento acustico. Peraltro, con il boom prevedibile dei droni a decollo verticale, i cittadini europei hanno espresso preoccupazioni anche nei confronti di quella che è una nuova forma di inquinamento, ovvero quello visivo determinato proprio da questi sistemi di trasporto.

Insomma, l’interesse degli europei nei confronti di questo settore sembra essere ben presente, ma non incondizionato. Occorrerà comprendere in che modo, nei prossimi anni, le normative di settore sapranno catturare anche queste preoccupazioni e in che modo potranno essere declinate nella sostenibilità richiesta da più parti.

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