Paola Ferrari querela Twitter e ne spiega i motivi

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La conduttrice del programma televisivo “La Domenica Sportiva“, Paola Ferrari, ha deciso di citare il noto Social Network Twitter, al quale vorrebbe chiedere un cospicuo risarcimento per diffamazione; la causa sarebbe in linea con altre dello stesso tipo già in corso su sfera internazionale, come quella di Zhang Ziyi e di Hugh Grant.

Il motivo della causa che la giornalista vorrebbe aprire sarebbe una reazione ai continui commenti ripetuti su Twitter durante la sua conduzione del programma sportivo di punta che ha seguito gli appena conclusi Europei 2012, Stadio Europa, in onda su Rai Sport. Il problema sarebbe derivato infatti da una serie di appellativi riferiti all’età della conduttrice e ad alcuni ipotetici rifacimenti che riguarderebbero le parti del corpo della Ferrari, e che si sarebbero sprecati su Twitter, spesso arrivando ad essere dei veri e propri insulti. 

La conduttrice ha quindi deciso di mettere fine alla faccenda con una causa, che, se verrà vinta da lei, risulterà molto utile ai terremotati dell’Emilia, in quanto l’intero rimborso verrà devoluto per questa causa. Tra le motivazioni di Paola Ferrari la più consistente riguarda l’accusa al Web, che, secondo le parole della stessa conduttrice, non può ridursi a diventare una vetrina per insulti anonimi, con completa libertà di diffamazione di un personaggio pubblico o meno. Nei ben trent’anni di carriera, di cui venti passati in Rai, la Ferrari ha sempre accettato commenti più o meno costruttivi, ritenendoli parte del gioco, ma non approva questa nuova tendenza internet, che disarma i protagonisti.

Per i Social Network quindi non si tratta sempre di essere un fenomeno sociale che permette di fotografare la Società in positivo, ma anche in negativo. La richiesta, motivo della citazione di Twitter, per il web e per i blog che vogliono fare informazione, è quindi quella di attenersi alle regole che valgono al di fuori della rete, soprattutto per quanto riguarda quelle deontologiche, per cui un gruppo che si riunisce con lo scopo della diffamazione è passibile di denuncia.

In conclusione Paola Ferrari si dichiara favorevole con il DL del Ministro della Giustizia Paola Severino, secondo il quale la rettifica dei contenuti dovrebbe diventare obbligatoria anche sul web.

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