Banjo, meno fatica per gli utenti dei Social Network: come funziona?

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Qualche volta proprio non abbiamo abbastanza tempo per leggere i tweet, aggiornare Facebook, cercare le foto su Instagram, girando di qua e di là sui vari social network di cui siamo utenti. Spesso abbiamo anche pensato che l’ideale sarebbe avere tutti i contenuti social sotto gli occhi in un unico luogo in modo semplice e veloce.

Con Banjo si aggregano tutti i post pubblici, quelli dei vostri amici e delle vostre “connessioni comuni” in un unico posto. Banjo raccoglie tutto il vostro materiale da Facebook, Twitter, Instagram, Foursquare, LinkedIn e Google e lo organizza anche in maniera geolocalizzata.
La novità sta proprio nella geolocalizzazione che non individua solo ciò che sta attorno all’utente sulla base della sua posizione geografica attuale, ma anche e soprattutto informa sul movimento nello spazio dove accadono le cose che, essendo “lontane” sono meno prevedibili e più interessanti. Ad esempio se si desidera sapere chi c’è in un luogo in cui si pensa di andare e fissare magari un incontro per conoscersi di persona, con Banjo è consentito.

Riguardo alla privacy Banjo conserva di default le impostazioni che i contenuti posseggono sulla piattaforma originaria: se un post è stato pensato per la condivisione con pochi amici, verrà mostrato solo ad essi, se invece è stato impostato come pubblico, rimarrà tale.

Anche Google ha apprezzato Google Banjo inserendolo tra i “Top developer”. Ha avuto un notevole sviluppo dal suo lancio avvenuto nel giugno 2011. Da allora i suoi utenti sono aumentati con un ritmo secondo solo a Instagram. Nei primo nove mesi dal lancio ha raggiunto un milione di iscritti, ora sono già tre milioni sparsi in 190 Paesi. La sua crescita è dovuta alla capacità di semplificare la vita degli utenti e che spesso è proprio la tecnologia a complicarcela con il dover ricordare innumerevoli Pin e codici di accesso, al dover rispondere, ad esempio, a centinaia di mail.

E’ disponibile sia per Android che per iOS.

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