Anche nel calcio come in molti altri sport la tecnologia negli ultimi decenni ha fatto dei significativi passi in avanti e per questo è in grado di aiutare i direttori di gara nello svolgimento delle loro funzioni durante le partite. Dal 2017 infatti è stato introdotto il VAR, acronimo di “Video Assistant Referee”, che è stato impiegato subito dal campionato 2017 – 2018 in serie A e successivamente anche in altri.
La spinta decisiva per un maggior utilizzo della tecnologia è stata data soprattutto dal presidente della Fifa, Infantino, che in questo modo ha cercato di eliminare gli errori commessi dalla terna arbitrale e le polemiche immediatamente ne conseguivano sia sui mezzi di stampa che nelle trasmissioni televisive. Naturalmente questo strumento funziona secondo un regolamento e grazie a questo ha reso più semplice non soltanto le decisioni su molte situazioni controverse, ma ha messo anche in condizioni migliori chi effettua le scommesse calcio online. IL VAR è stato applicato da subito nei principali campionati e successivamente adottato anche nelle competizioni internazionali.
Il funzionamento del VAR
La tecnologia aiuta sicuramente a migliorare le decisioni, ma non può eliminare completamente gli errori, anche a per le diverse interpretazioni. Dal momento della sua prima applicazione e superate le prime difficoltà, sono state introdotte delle variazioni e anche in futuro, grazie alle esperienze, si attendono dei miglioramenti. Il VAR interviene in quattro situazioni specifiche.
Convalida o non convalida di una rete
Gli interventi più numerosi del VAR avvengono quando esistono dei dubbi nella convalida di un gol, in quanto nel corso dell’azione che lo ha preceduto possono essere state commesse delle infrazioni. In questo caso il direttore di gara può revisionare l’episodio sospetto ed effettuare successivamente la scelta della convalida o meno del gol segnato.
Assegnazione di un calcio di rigore
Quando nell’area di rigore della squadra che difende si verificano degli episodi dubbi, il direttore di gara può essere richiamato dall’addetto al VAR per un riesame dell’azione o del singolo fallo, e grazie a questo decidere o meno per l’assegnazione del calcio di rigore a favore della squadra attaccante.
Sanzionare un giocatore con un cartellino rosso
L’addetto al VAR non ha il potere di intervenire con il direttore di gara per l’estrazione di un secondo cartellino giallo, ma può invece chiedere all’arbitro una revisione dell’azione del fallo per valutare se il cartellino giallo possa essere trasformato in rosso a causa della violenza o della pericolosità del fallo.
Correggere un errore d’identità
Il VAR ha la possibilità di intervenire anche quando succede uno scambio di identità tra due giocatori da parte del direttore di gara. In quel caso l’equivoco può essere corretto con l’intervento del VAR e la sanzione assegnata correttamente alla persona giusta.
Aspetti pratici nell’utilizzo del VAR
Quando si utilizza il VAR durante lo svolgimento di una gara si deve tenere conto anche di una serie di aspetti pratici. L’addetto al VAR infatti, guarda la gara che si sta disputando, su alcuni monitor posizionati nella VOR, “Video Operation Room” ed al suo fianco ha un assistente, denominato AVAR, e un operatore video. All’interno della sala operativa possono essere presenti soltanto le persone autorizzate, che possono anche comunicare con VAR o AVAR. Allo stesso tempo l’addetto al VAR, grazie al collegamento con il sistema di comunicazione che viene utilizzato dalla terna arbitrale e dal quarto uomo, ed è quindi in grado di ascoltare le loro conversazioni. Se vuole comunicare in prima persona con il direttore di gara, l’addetto al VAR deve premere un pulsante, evitando in questo modo che lo stesso arbitro venga distratto dalle conversazioni interne alla sala video. Nel caso in cui l’addetto al VAR sia impegnato nell’effettuazione di una “revisione” o di un “controllo”, è permesso anche all’AVAR di comunicare con il direttore di gara soprattutto per l’interruzione del gioco, o in alternativa perché non venga ripreso. Nel caso in cui il direttore di gara debba vedere il filmato dallo schermo piazzato in campo, l’addetto al VAR selezionerà la migliore inquadrature e la velocità dei replay, ma l’arbitro può chiedere anche di vedere inquadrature di altre telecamere e di variarne la velocità.
Il VAR e la decisione finale
In tutti i casi in cui viene utilizzato il VAR in accordo al regolamento ed al protocollo in vigore, la decisione finale spetta comunque sempre al direttore di gara. Naturalmente nei colloqui che avvengono tra l’arbitro e l’addetto al VAR si confrontano le opinioni sul fatto sul quale si deve prendere la decisione, e dopo aver avuto le informazioni necessarie l’arbitro può accettare il “suggerimento” del VAR e rivedere l’azione, oppure prendere la decisione sulla base di quello che ha visto o percepito dal vivo. Nel frattempo il colloquio con l’addetto al VAR viene segnalato ai giocatori sul campo facendo il segnale di ascolto portando il dito all’orecchio, mentre con l’altra mano si segnala la sospensione della gara.
Le possibili implementazioni del VAR
Negli ambienti sportivi del calcio, sia nazionali che internazionali, continua la discussione sulla possibile introduzione di quello che è conosciuto come “VAR a chiamata”, prendendo come modelli quelli di altri sport che vanno per la maggiore come la pallavolo, il basket ed il football americano, nei quali l’intervento della “moviola” e la revisione, possono essere richiesti dagli allenatori delle due formazioni, ma finora per quanto riguarda il calcio, questa possibilità alternativa non è stata presa in considerazione, ma questo potrebbe avvenire in futuro, sempre seguendo la strada delle sperimentazioni, come è stato fatto con l’uso di tutte le novità tecnologiche.