Twitter: fatturato in crescita per gli annunci pubblicitari

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L’agenzia Bloomberg è del parere che il fatturato di Twitter stia crescendo a ritmi superiori alle stime iniziali. Tutto questo grazie al boom dell’advertising sulla rete di microblogging. Se gli incassi ottenuti dagli annunci pubblicitari manterranno i trend del momento, Twitter fatturerà nel 2014 la bellezza di 540 milioni di dollari.

Interessante, a tal proposito, la ricerca di emarketer.com, che mette in evidenza come la crescita delle vendite degli spazi pubblicitari a pagamento su Twitter fosse manifesta già nel 2011, visto che si era registrata una crescita di 213 punti percentuali rispetto al 2010. Se nel 2010 gli incassi erano pari a 45 milioni di dollari, nel 2011 si sfiorava quota 140 milioni di dollari. Con questo ritmo, a fine 2012, la creatura di Jack Dorsey potrebbe toccare i 260 milioni di dollari con una crescita di ben 86 punti percentuali.

Mantenendo questo trend, nel 2013 e nel 2014, il tasso di crescita degli incassi provenienti dall’advertising registreranno prima un interessante +53,7% (399,5 milioni di dollari) e infine un +35,2% (540 milioni di dollari).

A San Francisco, comunque, si registra un certo entusiasmo, per via degli ottimi risultati ottenuti dalla piattaforma di annunci fai da te che ha debuttato appena pochi mesi fa. Ma non è tutto, visto che da un lato i numeri sono dalla parte della nuova piattaforma (ben 140 milioni di utenti a livello globale) e dall’altro gli annunci fai da te possono essere accessibili solo per gli inserzionisti statunitensi. Cosa accadrà quando anche gli inserzionisti europei e asiatici potranno fare affidamento sulla pubblicità self-service?

Al momento, sono principalmente le realtà statunitensi ad investire un certo budget promozionale su Twitter (a fine 2012 si ipotizza circa il 90%). Ma nel giro di qualche anno, quando le aziende europee ed asiatiche inizieranno a puntare sulla piattaforma di microblogging il divario negli investimenti con le realtà statunitensi inizierà a diminuire.

Se nel 2011 gli introiti di Twitter derivavano per il 96% da realtà statunitensi e per il restante 4% dal resto del mondo, nel 2013 la “sfida” dovrebbe finire 86 a 14 e l’anno successivo 83 a 17.

Chi comunque intendesse approfondire la ricerca di emarketer.com può cliccare su questo link.

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