Dopo il blocco di Megaupload e Megavideo, è arrivata l’ora di abbassare la saracinesca anche per Filesonic. La censura colpisce un altro importante portale di caricamento e condivisione file multimediali, che negli ultimi mesi aveva registrato una moltiplicazione degli utenti e, di conseguenza, del proprio giro d’affari. Un domino che ha colpito dapprima i siti di Kim Schmitz per poi travolgere, inevitabilmente, tutti i siti che fornivano servizi simili se non identici.
Filesonic è stato autoridimensionato e gli utenti che provano a scaricare un file dal portale incappano nel messaggio seguente:
Tutte le funzionalità di condivisione sono ora disabilitate. Il nostro servizio può essere ora utilizzato solo per uploadare e per scaricare i file caricati personalmente.
Il portale di Filesonic contava ben 250 milioni di pagine viste al mese. La blogosfera è in pieno allarme dopo l’arresto del proprietario di Megaupload e ha fatto luce sulla dibattuta questione della pirateria informatica, che avrebbe fatto perdere alle industrie musicali e cinematografiche milioni di dollari di guadagno. La pratica del file-sharing, dunque, è messa con le spalle al muro: oltre a Filesonic anche Fileserve e Uploaded.to sono stati oscurati negli Stati Uniti e ora i rispettivi team sono a lavoro per spostare i servizi in Oriente, precisamente ad Hong Kong. Secondo quanto sta accadendo, gli internauti temono anche la chiusura di altri portali di condivisione e caricamento file come Mediafire, Movshare, Videobb, NovaMov, VideoWeed, Rapidshare.
Anonymous, dal canto suo, ha già dichiarato di star mettendo in piedi “il più grande attacco di sempre ai siti governativi e dell’industria musicale. L’FBI non credeva mica di passarla lisca? Avrebbero dovuto aspettarsi la nostra risposta“. Una risposta a questa delicata situazione, da parte dei detentori dei diritti, sarebbe quella di mettere sul mercato contenuti a prezzi contenuti o inseriti in un circuito di noleggio, in modo da abbattere la diffusione illegale di materiale protetto da copyright.