Arriva la censura selettiva da parte di Twitter

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Twitter metterà in pratica la cosiddetta “censura selettiva”. La popolare piattaforma di microblogging, infatti, pare che bloccherà contenuti, rendendoli visibili sono a specifici Paesi, mentre per il resto del globo saranno oscurati. La notizia, che ha creato già perplessità e critiche, arriva direttamente dal blog ufficiale del social network, sul quale è stato pubblicato un post dal titolo “Tweets still must flow” (i tweet devono continuare a fluire). Insomma: per il team di Twitter questo significativo cambiamento è un qualcosa da accogliere positivamente.

Per gli utenti di Twitter, però, non può essere considerata una buona novella, in quanto spesso episodi che avvengono nel resto del mondo diventano notizie a livello internazionale solo grazie ai “cinguettii” lanciati dagli utenti che vivono in prima persona un fatto rilevante. Basti pensare, per esempio, alla rivoluzione araba. Negli ultimi periodi, Twitter ha registrato un aumento del traffico proveniente da altri paesi, rispetto agli Stati Uniti. La piattaforma, dunque, sta crescendo notevolmente e questo comporta, secondo i vertici del microblogging, anche un confronto con paesi che “hanno idee diverse rispetto ai confini della libertà di espressione“. Pertanto, viene citata la Germania, paese che vieta post pro nazismo.

La censura, prima di essere applicata, verrà comunicata agli utenti coinvolti, ai quali verrà inviato il seguente messaggio: “Questo Tweet dell’utente @Username è stato bloccato in: Paese. Per saperne di più link“. Per notificare la rimozione del tweet, Twitter ha stretto una collaborazione con il sito anti-censura Chilling Effects, che fornisce un elenco dei contenuti rimossi, ai quali vengono allegati le motivazioni, le richieste di rimozione e il nome dell’utente che li ha inviati. Gli utenti, però, pur comprendendo che tweet del genere possano ledere alla sensibilità delle diverse parti coinvolte, non possono concepire Twitter come luogo di oscuramento della parola e, di conseguenza, anche di limitazione della libertà di espressione.

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