E’ successo tutto a Evansville in Indiana, dove una squadra SWAT della polizia ha eseguito un mandato di perquisizione in una casa nella zona residenziale in pieno assetto tattico. Proprio come nei film statunitensi gli SWAT sono entrati a fucili spianati all’interno dell’abitazione. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che, negli ultimi tempi sia gli ufficiali di polizia che le loro famiglie hanno ricevuto un notevole numero di minacce con, in alcuni casi, l’utilizzo di ordigni artigianali. Ciò che ha spinto la polizia a puntare sulla casa è il fatto che le minacce sono state inviate attraverso internet.
Nulla di più facile se non tracciare l’indirizzo IP originario di connessione e fare irruzione all’interno dell’abitazione se non fosse per il piccolo particolare che all’interno della casa non ci fosse altro che una famiglia innocente che non aveva la minima idea di quello che stava accadendo. Solo dopo aver compiuto l’irruzione i poliziotti si sono resi conto che le persone all’interno dell’abitazione non erano i reali malviventi ma si trattava solamente di una famiglia che aveva deciso di lasciare la propria rete WiFi aperta e senza protezione di alcun tipo. Questo ovviamente, ha consentito ad un ragazzo della zona di poter accedere alla rete dell’abitazione e sfruttare la connessione per poter inviare i messaggi di minaccia agli agenti.
Una volta rintracciato il ragazzo è stato condotto in arresto ma senza l’uso di granate accecanti. Questo episodio sottolinea tuttavia il fatto che rintracciare l’IP di un attacco non voglia per forza dire di aver trovato il vero utente che ha sferrato l’attacco o semplicemente che ha inviato, come in questo caso, le minacce.
Viene quasi scontato, a questo punto, chiedersi se realmente convenga mantenere libero accesso alla propria rete WiFi senza proteggerla con almeno una password che limiti così gli accessi ai soli autorizzati.