Update OS Google, anti frammentazione e con domande offline

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Google ha annunciato ufficialmente Android 4.1, “Jelly Bean”, un aggiornamento importante della piattaforma di Google, per competere con iOS. Le migliorie vogliono rispondere a Siri essendo rivolte alla tecnologia di “personal assistant e anti frammentazione. “Jelly Bean” è il successore di Ice Cream Sandwich e segue, come era pensabile, la presentazione di Apple per il suo iOS 6.

Alla Google I/O Conference del 27 giugno è stata ufficialmente presentata la nuova versione di Android, la 4.1 il cui nome in codice è “Jelly Bean”. E riguarda Android che è uno dei sistemi operativi mobile più diffusi al mondo che ogni anno viene aggiornato e presentato alla conferenza. Jelly Bean molto più veloce e reagente soprattutto per la grafica e le animazioni e dovrebbe svolgere una funzione anti Siri di iOS 6 con migliorie che ottimizzano il servizio di riconoscimento vocale. Gli utenti potranno dettare le loro domande a voce nel linguaggio naturale, avranno risposte con un suono migliore di quello di Siri. È possibile l’inserimento vocale anche offline, ovvero è possibile dettare testi senza la necessità di una connessione a internet. Infatti l’interfaccia è migliorata e ha un tempo di aggiornamento minore e un tempo di risposta migliore funzionando a 60 frame al secondo. Android Jelly Bean risponderà immediatamente con le schede raccolte grazie alla funzionalità Knowledge Graph. Verrà introdotto un pannello di notifiche tramite il quale si potranno effettuare azioni a seguito di ricezione di email e altri eventi. È anche integrato Google Now, che personalizza le risposte controllando la nostra attività e ricercando i log delle ricerche online per dare una risposta senza che l’utente debba porre domande più precise.
Inoltre Android 4.1, “Jelly Bean”è anti-frammentazione ovvero Google vuole ridurre la frammentazione del proprio sistema operativo. Ora i partner potranno avere il codice open senza blocchi e restrizioni nella personalizzazione dell’interfaccia utente. Google non crede in una soluzione “one size fits all” e la sua piattaforma ha stimolato lo sviluppo di vari tipi di dispositivi che mantengono la qualità e la coerenza.

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