Si infiamma la polemica sul Twitter, in merito al caso dei follower pagati per seguire determinati account. L’episodio principale sarebbe quello di un conosciuto giornalista che avrebbe incrementato i propri seguaci, elargendo denaro. La pratica più antica del mondo diventa, così, di uso comune anche nell’era dei grandi social network. Dopo Facebook, dunque, anche la piattaforma di microblogging cade nell’occhio del ciclone mediatico.
La polemica sui falsi follower si è scatenata ulteriormente ieri, in merito al caso del blog Fakespotter, sul quale ieri comparve un post, sparito nel giro di poche ore, nel quale l’autore che resta tuttora anonimo, prendeva di mira Gian Paolo Serino, blogger e giornalista, accusandolo di essere un utente dei servizi a pagamento che aumentano il numero dei seguaci sul social network. Dopo la sparizione del post di Fakespotter, sarebbero scomparsi anche alcuni commenti dello stesso Serino. Fakespotter, inoltre, ha eliminato anche il proprio account Twitter.
Questo episodio, al di là delle reazioni degli utenti, ci fa comprendere come siano diventati importanti i social network, in termini di visibilità dell’utente, il quale crea una propria immagine e una determinata identità all’interno della Rete, promuovendo la propria attività online, rivolgendosi a un pubblico vasto e di diversa estrazione culturale. Anche i vip, i cantanti e le star dello show-biz scelgono Twitter come canale di comunicazione privilegiato con i fan, anche se a molti è venuto spesso il dubbio che i migliaia di follower iscritti a determinati canali fossero o utenti fake, o peggio ancora, utenti pagati per essere seguaci di un determinato politico o persona di spicco.
Ci sono diversi servizi che possono garantire un incremento sostanziale dei followe su Twitter. Le modalità d’acquisto sono varie: ci sono pacchetti di utenti finti, connotati da nomi surreali o chi veicola contenuti attraverso i retweet, acquistando contatti. Il numero di follower su Twitter è fondamentale e tale quantità di follower può essere aumentata attraverso vari metodi, come SocialAds o Buyrealfollowers o mediante Cherry Blossoming, ossia un’aggressiva tecnica di guerrilla marketing che punta a dare visibilità a certi personaggi, mediante dei software che lanciano link e tweet in modo da fare apparire reali i profili falsi, bypassando l’attento controllo di utenti e esperti della Rete.