Twitter, il servizio gratuito di microbblogging, è in costante crescita, come dimostrano gli oltre 500 milioni di utenti che accedono come minimo una volta al mese ed i 175 milioni di tweet giornalieri.
Lanciato nel luglio del 2006, oggi Twitter ha un valore economico più o medio di 8,4 miliardi di dollari.
Ma stando ad uno studio portato a termine dall’Haward Business Review, che ha preso come campione 1.443 utenti che hanno esaminato attentamente la bellezza di 43.738 “cinguettii”, ben il 64% dei tweet non viene apprezzato dai destinatari che li giudicano in maniera negativa (o comunque non positiva), bollandoli con la dicitura “noiosi”. Questo 64% di giudizi negativi si divide in un 25% giudicati “come perdita di tempo”, mentre il restante 39% sono appena sufficienti.
Di conseguenza, solo il 36% dei tweet merita speciale attenzione.
Quali sono i migliori tweet?
Secondo l’Haward Business Review, quelli basati su quesiti, quelli che condividono informazioni aggiornate e di una certa rilevanza, oltre a quelli più simpatici. Non vengono giudicati in maniera negativa, come di primo acchitto si può pensare, i cosiddetti “tweet auto promozionali”, a patto però che comprendano un link.
Quali sono invece i tweet giudicati negativamente?
Secondo questo studio, i messaggi privi di “mission” (il classico “buongiorno a tutti” ne è solo un esempio), oltre a quelli di natura più polemica e critica.
Da notare invece che i tweet in cui gli utenti rendono pubblico “cosa stanno facendo” in un determinato momento risultano fra i meno apprezzati.
Da quest’analisi quindi viene fuori come lo slogan presente dal luglio del 2006, cioè “What’s Happing?” ha subito interessanti modifiche.
Cosa penserà Jack Dorsey di questa ricerca sul suo social network?