Tre Italia lancia le reti 4G LTE a partire dai piccoli centri

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Vincenzo Novari, amministratore delegato di 3 Italia ha presentato, ad Acuto, un piccolo centro di 2.000 abitanti in provincia di Frosinone, le caratteristiche del nuovo servizio 4G LTE, ossia internet a banda larga per l’uso in mobilità. Tale connessione viaggia fino a 100 Mbp/s in download e fino a 50 Mbp/s in upload. In altri paesi del mondo, come gli U.S.A tale tipologia di banda già esiste e ora HTG Italia rompe le barriere del digital divide nel nostro paese, partendo da questo piccolo centro abitato. Come ha dichiarato lo stesso Novari:

La nostra scelta è stata quella di partire da un piccolo centro primo di una serie di una quarantina di comuni in digital divide che collegheremo, unitamente alle grandi aree urbane, entro il 2013. Noi portiamo avanti una strategia in parallelo, da una parte le grandi città e dall’altra i piccoli borghi in digital divide. Lo sviluppo italiano parte dal mettere in rete tutte le aziende italiane. Dovremmo costringere le nostre imprese, con agevolazioni fiscali, ad andare in rete, perché è uno strumento potentissimo di crescita.

Tale investimento rappresenta un modo per abbattere le barriere del divario digitale, ma anche una mossa per investire sull’LTE: saranno stanziati, infatti, 300 milioni di euro nel prossimo biennio. Come sottolineato dall’amministratore delegato della compagnia telefonica, “Col servizio LTE, 3 Italia raggiunge l’eccellenza nella banda larga mobile”. La rete 4G a 42 mega di 3 Italia permetterà a più di 150 mila clienti già acquisiti dall’azienda di poter fruire, in circa 3.800 comuni (circa l’80% del territorio nazionale) di velocità decuplicate rispetto ai più comuni servizi 3G.

Lo sviluppo di reti di quarta generazione richiede, certamente, la collaborazione anche dei grandi operatori di telecomunicazione sul territorio nazionale. A dirlo Maximo Ibarra, amministratore delegato di Wind, il quale fa notare che creare “una rete LTE mi sembra un’idea molto intelligente” anche se “c’è sempre qualcuno che si defila” e che, dunque, non è interessato a un progetto che può migliorare le comunicazioni sul territorio nazionale. Il motivo è da rintracciare nel fatto che la costruzione di reti LTE investimenti ingenti.

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