Telescopi HD per studiare i buchi neri

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AMBER che analizza e trasforma in immagini la luce proveniente dai telescopi è italiano ed è stato ideato, realizzato e testato dall’Osservatorio Astrofisico di Arcetri dell’INAF.

Il buco nero al centro della galassia NGC 3783 è stato indagato con estrema acuratezza grazie ai tre dei telescopi del Very Large Telescope (VLT) che hanno scoperto un anello di gas e polveri diffuse al suo interno. La luce raccolta è stata analizzata con AMBER, ossia l’avanzatissimo spettrometro che scompone la luce proveniente dai telescopi, la collima e produce l’immagine finale, ed è italiano.

I tre dei telescopi da 8 metri che costituiscono il Very Large Telescope, sulle Ande cilene. hanno raccolto la luce proveniente dal buco nero e l’ hanno combinata ottenendo delle riprese dettagliatissime. Tale risultato è stato difficile da ottenere dati i complessi problemi tecnici e operativi, ma le difficoltà sono state superate da una serie di migliorie apportate ai telescopi VLT e dalla perfezione raggiunta dal sofisticato interferometro AMBER (Astronomical Multi Beam combineR). Lo studio ha permesso di “vedere” in HD un nucleo galattico attivo, un buco nero che contiene al suo interno un anello di polveri, di raggio di circa mezzo anno luce, che alimenta il disco di accrescimento di gas caldo presente attorno al buco nero supermassiccio nel centro della galassia. Si è riusciti a studiare zone vicinissime al buco nero che si trova in una galassia distante 150 milioni di anni luce con una precisione che, senza i particolari e sofisticati telescopi usati ora, avrebbe richiesto un telescopio con uno specchio principale di oltre 100 metri di diametro, misura irraggiungibile per gli strumenti attuali. Il problema è stato superato brillantemente grazie ad AMBER.

Lo strumento combina la luce raccolta da tre dei telescopi che compongono il VLT, ciascuno del diametro di 8,2 metri. Grazie a questa tecnica, le immagini prodotte raggiungono un’accuratezza 15 volte maggiore di quanto sarebbe possibile con un singolo telescopio. Per dare un’idea dell’altissima precisione, con tali strumenti sarebbe possibile vedere un astronauta sulla superficie della Luna.

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