Superate le difficoltà di approvvigionamento dei display iPhone 5

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Le cifre derivate dal lancio del nuovo iPhone 5 sono notevoli. Se ne sono venduti 2 milioni nelle prime 24 ore dal lancio, in solo 60 minuti si sono esaurite le scorte del nuovo melafonino disponibili per la giornata di lancio. La notizia che i tempi di consegna si sarebbero notevolmente allungati è giunta subito dopo. Ovviamente i rumors sono circolati nella rete. Molto probabilmente i ritardi nelle consegna sono dovuti a qualche difficoltà nella produzione dei nuovi display da 4 pollici. E soprattutto di quelli prodotti dalla società nipponica Sharp.
Già in agosto The Wall Street Journal aveva denunciato un tentativo mancato di Sharp di iniziare la produzione degli schermi da 4 pollici dell’iPhone 5 a causa di non meglio specificati intoppi nella fabbrica di Kameyama che avevano ritardato la produzione. Ora la questione si è chiarita. Infatti la nipponica Sharp ha avuto problemi sulla linea di produzione che hanno rallentato tutto il processo non permettendo ad Apple di avere a disposizione un numero sufficiente di dispositivi pronti per il mercato.
I rallentamenti sarebbero derivati dalla produzione del particolare schermo “In-Cell”. Lo schermo è molto particolare in quanto costituito da display e da sensori per il touch-screen integrati all’interno di esso. Questa “unione” consente ad Apple di risparmiare molto spazio, ed è per questo che il nuovo iPhone 5 può essere così sottile.

Ora un dirigente della Sharp ha dichiarato a Reuters che la società è in grado di produrre “volumi adeguati” di schermi destinati a iPhone 5 lasciando così capire che i problemi di resa sono ora superati. Le dichiarazioni sono avvenute in condizioni di anonimato e ai margini di una conferenza svoltasi in Osaka.
Va ricordato che Sharp non ha mai dichiarato pubblicamente l’esistenza di problemi sulle linee di produzione. Per quanto riguarda i notevolissimi numeri di display da 4 pollici acquistati da Apple ricordiamo che gli altri fornitori sono la Japan Display , composta da Sony, Hitachi e Toshiba con la partecipazione dello stato e la LG: la loro produzione sarebbe di 8 milioni di schermi al mese, Sharp fornirebbe altri 6 milioni di pezzi.

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