Il Google Play Store ha provocato non poco sbigottimento ai suoi utenti quando ha visto che parecchie applicazioni di Apple erano disponibili.
Parliamo di applicazioni note e interessanti come iMovie e Garage Band di iLife, iPhoto, Numbers, Pages e Keynote di iWork. Le applicazioni Apple comparse su Google Play Store poche ore fa sono provviste di loghi e descrizioni totalmente copiate, ma identici agli originali. Anche leggendo il nome dello sviluppatore, Apple Inc., e guardando i titoli e le loro icone sembrano proprio originali. E vengono anche vendute a caro prezzo.
Chiaramente si tratta di falsi dato che Apple non concederebbe mai la propria suite di applicazioni alla piattaforma made in Google.
Difatti è veramente poco probabile che Apple decida di supportare Android, piattaforma in piena concorrenza con Cupertino; ma qualora ciò potesse accadere, certamente la pubblicazione di applicazioni Apple su Google Play Store sarebbe preceduta da dichiarazioni ufficiali da parte delle due aziende. Informazioni ufficiali che, invece non ci sono state, il silenzio del web è completo anche se l’azienda di Cupertino è stata avvisata di tutto ciò, ma non è arrivato nessun comunicato ufficiale dalla società.
Con queste premesse, quindi, è molto probabile che le applicazioni molto popolari apparse improvvisamente su Google Play Store, quali iMovie e Garage Band di iLife, iPhoto, Numbers, Pages e Keynote di iWork siano dei veri e propri fake che vengono spacciati come provenienti da Cupertino.
Sicuramente vengono usate per carpire denaro agli utenti. Ma anche potrebbero essere utilizzate per sottrarre anche dati sensibili delle persone che le scaricassero sul proprio smartphone. Riemerge quindi il problema della sicurezza con tutti i limiti e i bug presenti ancora sul Play Store di Google, all’interno del quale possono celarsi rischi di ogni tipo Ci si chiede come abbiano entrare nel Google Play e anche come alcuni utenti abbiano potuto realmente acquistare.
1 commento su “Su Google Play Store appaiono applicazioni Apple: sono false!”