Il 17 ottobre ha aperto Smau 2012, giunta alla 49° edizione, incentrato sul tema “Innovazione di casa nelle imprese”. Quest’anno ci sono 500 espositori, tra cui APC, Cisco, Dell, Epson, Fujitsu, Google Enterprise, IBM, HP, Intel, Microsoft, Olivetti, Oracle, SAP, Telecom Italia, Vodafone, Xerox, Zucchetti e più di 100 start-up. Rimane aperto fino a venerdì 19 ottobre e sono attesi oltre 50.000 visitatori professionali.
Il programma è vasto e articolato con numerosi Workshop di 50 minuti, con 160 rapporti diretti con emissari territoriali di Confindustria, per veicolare i messaggi positivi della manifestazione, e per facilitare il cambiamento culturale. Tra i vari temi proposti allo SMAU ricordiamo il Cloud Computing, i Big Data, la firma digitale, le Apps per il Business, gli ultrabook.
Infine si pone un particolare attenzione alle Smart City che diventano protagoniste. Ma qual è l’obbiettivo delle smart-city? Esso consiste in un’interazione fra Amministrazione e imprese: da un lato l’amministrazione mette a disposizione il proprio territorio, immobili, infrastrutture, patrimonio e voglia di coinvolgere i cittadini; dall’altra le aziende cercano di individuare le soluzioni più adatte per far crescere il territorio, partendo dal presupposto di base di “investire”. I Comuni hanno effettuato un percorso con Smau nell’arco dell’anno per cercare di superare la crisi che colpisce il nostro Paese che ha penalizzato gli enti locali con drastiche riduzioni di trasferimenti da parte del Governo. Ora devono e vogliono confrontarsi con il mondo delle aziende, secondo un nuovo modello evolutivo, rispetto ai servizi da erogare ai cittadini per trovare assieme alle grandi aziende una prospettiva di crescita comune per definire cosa serve a una determinata realtà sociale per diventare una realtà ‘intelligente’. Ovvero le Smart-City dovrebbero emergere come un vero e proprio progetto Paese, anche fuori dal circuito delle grandi città individuando le soluzioni tecnologiche più innovative e gli strumenti di finanza innovativa che dovrebbero agevolare l’individuazione delle soluzioni per consentire alle amministrazioni dei bandi commerciali veri e propri.