Smartphone, ideata l’app per la diagnosi del Parkinson

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Oramai esistono applicazioni per device mobile, specie per iOS ed Android, d’ogni sorta, passando dai giochi ai libri, dalle utility alle app per scaricare musica sino ad arrivare a quelle grazie alle quali è possibile rendersi conto del proprio stato di salute.

A tal proposito, nel corso delle ultime ore, ha iniziato a circolare in rete la notizia relativa all’invenzione di un’app grazie alla quale d’ora in avanti sarà possibile ottenere una diagnosi del Parkinson direttamente dal prorio smartphone.

L’idea è dei ricercatori dell’Università di Bologna che, appunto, si sono recentemente impegnati nell’ideare un’app che, rilevando i movimento del corpo delle persone (per la precisione e per il tremore) e consentendo di prevedere eventuali cadute offre l’opportunità di riconoscere in maniera semplice e, sopratutto, economica i primi segnali del Parkinson.

Per eseguire ciò l’app, dall’utilizzo non più complesso di quelle per impostare il risparmio energetico della batteria, sfrutta accelerometri e giroscopi, due sensori in grado di misurare il movimento, sia rettilineo che di rotazione, che risultano disponibili di default sulla maggior parte dei più recenti smartphone e grazie ai quali è possibile, ad esempio, raddrizzare l’immagine sullo schermo, quando il device viene ruotato.

Tali sensori, tuttavia, vengono anche impiegati in alcuni dei più diffusi test diagnostici sull’abilità a camminare e stare in piedi degli anziani, così come sottolineato da Sabato Mellone, ingegnere elettronico e coautore dello studio.

La creazione dell’app risulta tutta basata su un apposito studio, pubblicato da Gait & Posture, secondo cui per riconoscere i primi segnali del Parkinson non sia necessario ricorrere all’impiego di strumenti medici tanto complessi quanto, al contempo, costosi e, sopratutto, disponibili solo e soltanto in determinati centri specializzati.

Tenendo conto di ciò un’app quale quella ideata dai ricercatori potrebbe quindi rivelarsi particolarmente utile per molte persone risultando efficace non soltanto per eseguire una diagnosi del Parkinson ma anche come valido mezzo nella riabilitazione di pazienti dopo un incidente.

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