A ben guardare gli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, sembra proprio che tra gli effetti della pandemia da Covid-19 vi sia stato anche un freno alla crescita dell’Internet of Things che, pur, negli ultimi anni si era caratterizzata per un impulso piuttosto dinamico (+ 24% nel 2019, + 35% nel 2018). Di contro, il 2020 si è chiuso con una contrazione del 3%, in linea con gli altri Paesi occidentali, per un controvalore in termini assoluti pari a 6 miliardi di euro.
Su cosa si sono concentrati gli investimenti nell’IoT
Nell’anno ora in considerazione, la spesa in IoT si è divisa equamente fra le applicazioni che sfruttano la connettività cellulare (3 miliardi di euro, in flessione del 6%) e le applicazioni che utilizzano le altre tecnologie di comunicazione (3 miliardi di euro, in stabilità su base annua). Le connessioni IoT attive nel nostro paese sono circa 93 milioni.
I segmenti a maggiore valore
In termini di valore, il primo segmento nel mercato IoT è quello dello Smart Metering & Smart Asset Management nelle Utility, che pesa per 1,5 miliardi di euro, ovvero un quarto della torta totale, pur in flessione del 13%. Il merito di questo ampio peso sul mercato è da ricercarsi dalla spinta degli obblighi normativi, considerato che fanno parte di questo ambito i contatori gas connessi o gli smart meter elettrici.
A seguire troviamo il segmento delle Smart Car, con 1,18 miliardi di euro di fatturato, pari al 20% del mercato e in flessione del 2%, e quindi lo Smart Building, che vale invece 685 milioni di euro, in aumento del 2% rispetto all’anno precedente, e influenzato positivamente soprattutto dai sistemi di videosorveglianza e della gestione dei consumi energetici degli edifici.
Concludiamo infine sottolineando come il comparto con la crescita più dinamica sia quello della Smart Agricolture, che cresce del 17% a 140 milioni di euro.