Immaginate questo: vi iscrivete alla pagina di amministrazione del vostro blog WordPress e la vostra dashboard mostra 15 nuovi collegamenti in entrata, fino a quando scoprite che attraverso ciascuno dei link altri hanno solo rubato e ristampato il contenuto, parola per parola. L’avete scoperto, semplicemente, solo perché chi ha usato il contenuto si è dimenticato di togliere il link, che ha causato automaticamente il ping. Benvenuti nel mondo dei post rubati.
Molti blog consentono di rimuovere automaticamente tutti i link che avete inserito nel contenuto, in modo da non essere nemmeno notificato da un pingback al blog. È bene riscrivere il contenuto, sostituendo le parole comuni con sinonimi. Nel mondo oscuro della SEO, il contenuto unico è tutto. Qualità e unicità sono fondamentali, nel mondo del content farm.
Lotta contro i pirati
Allora, che cosa si può fare per proteggere il contenuto?
1. Fare buon uso dell’in-linking: link al vostro articolo originale. Si può copiare il contenuto integrale e non togliere il link (anche se alcuni possono e lo farà automaticamente), il contenuto rubato sarà effettivamente puntato al vostro sito e forse anche dare un po’ di valore al SEO (dico forse, perché è più probabile che coloro che rubano il contenuto non abbiano alcun valore SEO da trasmettere). Ogni lettore che legge l’articolo copiato avrà la possibilità di fare clic su Indietro, raggiungendo il sito di origine;
2. Non pubblicare feed integrali di testo: il contenuto è stato rubato usando i plugin automatici che si limitano a leggere attraverso i feed RSS periodicamente. Pertanto, è bene fornire parzialmente il contenuto nei feed, in modo che gli altri non possano rubare l’articolo completo. Questa impostazione, ovviamente, incide anche sulla fruizione dei contenuti da parte dei lettori;
3. Compilare i rapporti sullo spam a Google: basta compilare il modulo e indicare a Google che l’altro sito è un blog di spam. Non siete sicuro di quali siti stiano rubando i vostri contenuti? Prendete alcune frasi dal vostro post e ricercatele su Google. Ci sono molte persone che rubano i nostri contenuti, infatti, ma la maggior parte per fortuna sembrano essere semplici aggregatori che fanno link alla fonte originale e permettono di visualizzare solo un estratto;
4. Non agire, Google probabilmente già sta lavorando sul problema: Google è in grado di rilevare e de-classificare, automaticamente, quei siti che fanno copia dei contenuti. Potete aiutare Google a rendere sicuro il vostro contenuto, indicizzando il contenuto; avrete bisogno di un indice del sito presentato tramite gli Strumenti per i webmaster;
5. Installare Chrome personal blocklist da utilizzare ogni volta che si trova un contenuto spam/riscritto. Insieme ai report spam, Google utilizza il plugin Chrome personal blocklist per rilevare spam nei risultati web, se molti utenti stanno segnalando un sito come spam o indesiderato (scegliendo di bloccarlo dai loro risultati di ricerca personali);
6. Attenzione ai “rispettabili” ladri di contenuti: non tutti i pirati di contenuti si trovano nel buio travestito da rete. L’Huffington Post ne un esempio: la loro tattica è quella di scegliere gli articoli e di copiarne il contenuto testuale, fare un titolo nuovo e un nuovo collegamento.
Anche se forniscono un link di origine, la verità è che la maggior parte de traffico sarà instradato verso di voi, ma gli altri guadagneranno comunque con i vostri contenuti.