Nel 2016 avremo dischi rigidi da 60 Terabyte

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La ricerca porterà alla creazione di dischi rigidi con enormi capacità di memoria per ogni centimetro quadrato, fino a 60 Terabyte.

Le unità SSD, solid-state-drive, stanno prendendo il posto dei dischi rigidi che utilizzano i dischi magnetici per l’archiviazione dei dati e sono i dispositivi di memoria di massa attualmente più utilizzati nella maggior parte dei computer.
Ma ora hanno un temibile concorrente, le unità a stato solido, SSD, che utilizzano memorie al stato solido per l’archiviazione dei dati. Tali memorie danno la possibilità di memorizzare enormi quantità di dati, senza utilizzare organi meccanici, in modo stabile. Ovviamente le SSD costano parecchio anche se si registra una tendenza a un calo dei prezzi.
Per ora produttori di hard disk tradizionali hanno ancora il vantaggio di poter offrire uno spazio elevato e a costi molto inferiori rispetto alle unità allo stato solido. E intensificano la ricerca per offrire dischi rigidi sempre più capienti.
Infatti si stanno studiando e sperimentando dischi rigidi da 60 Terabyte che potremo veder arrivare sul mercato entro il 2016. La possibilità di archiviazione di una capacità così ingente di dati consiste nell’aumento della densità dei dati per unità di superficie ed è frutto delle nuove tecnologie che si stanno sviluppando alla Seagate Technology, uno dei maggiori produttori dischi rigidi. La Seagate aveva presentato già nel 2006 un brevetto specifico che prevede di rilasciare HD da 3,5” da 60 TB entro quattro anni, grazie alla tecnologia HAMR, Heat-Assisted Magnetic Recording. Essa consente di sfruttare celle di platino-ferro e un laser per riscaldamento che provochi un cambiamento dei valori che supporta un aumento della densità di dati per unità di superficie di circa 2 milioni di bit per pollice, cioè 1 terabit. Ovvero per i dischi da 3,5 pollici i terabyte arriverebbero a 60 e per quelli da 2,5 a 20 terabyte. Ricordiamo che per 1 terabyte si intendono mille miliardi di byte.

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