Microsoft rischia una multa miliardaria se l’indagine aperta oggi dalla Commissione Ue confermerà che non ha rispettato gli impegni presi nel 2009 sulla possibilità di scelta dei browser web. E così Microsoft è di nuovo nel mirino dell’antitrust europea e Joaquin Almunia, Commissario europeo col portafoglio della Concorrenza, ha avanzato l’ipotesi di dare una nuova sanzione al colosso di Redmond.
I motivi si possono brevemente spiegare con la considerazione che quando si acquistava un pc con Windows, veniva dato di serie anche il browser Explorer per navigare sul web. Ovviamente era sempre possibile scaricare un altro software, ma moltissimi utenti restavano ancorati a Explorer. Già nel 2009 la Commissione europea aveva emesso un provvedimento che obbligava Microsoft ad inserire nei suoi sistemi operativi una schermata per la scelta del browser da utilizzare in modo predefinito. La schermata di scelta fu inserita ma era nascosta in mezzo a molte altre configurazioni il che provocava la scelta di Explorer che era lì, bello e pronto, e visibilissimo. In seguito l’Unione Europea, chiese e a Microsoft di fornire delle opzioni per mezzo di una schermata che permettesse la scelta del browser per navigare sul web e per consentire agli utenti di provare Safari, Opera o Chrome.
Microsoft mise la schermata, ma non si sa come, essa sparì da circa 28 milioni di pc quando è stato rilasciato il Service Pack 1, un aggiornamento del sistema operativo. La scomparsa della schermata avvenne nel febbraio del 2011, ma l’Unione Europea se ne è accorta solo in luglio 2012 perché nel frattempo la Microsoft scriveva nei suoi rapporti che tutto andava bene. Solo il 2 luglio scorso l’azienda fondata da Bill Gates ha sviluppato un software ad hoc per arginare il problema sui 28 milioni di pc coinvolti e si è scusata per aver «mancato» alle sue «responsabilità» a causa di “un errore tecnico”.Ma a Bruxelles serpeggia l’intenzione di arrivare ad una multa memorabile che serva da deterrente. Potrebbe raggiungere i 7 miliardi di dollari, circa il 10% del fatturato dello scorso anno. Ma soprattutto, Microsoft deve incassare una figuraccia in un momento in cui si sta preparando il lancio del nuovo Windows 8.