Megaupload, le autorità dovranno fornire tutte le prove

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Il giudice del distretto Auckland della Nuova Zelanda, David Harvey, ha appena concesso tre settimane di tempo alle autorità statunitensi per consegnare il materiale di difesa per il processo contro Megaupload, in vista dell’estradizione negli Stati Uniti. La decisione presa dal giudice è stata una conseguenza delle richieste e delle proteste sollevate in aula dal legale di Kim Dotcom, in seguito alla quale dovranno essere fornite ai legali del leader di Megaupload tutti i dati e i documenti sequestrati in passato, in modo da poter essere analizzati anche dalla difesa. Inoltre dovranno essere allegate anche tutte le prove entrate in possesso dell’FBI nel corso delle indagini contro il maggiore sito di hosting del web.

Trattandosi di un caso di estradizione probabilmente non sarà possibile per la difesa ottenere tale materiale, ma la decisione del giudice è stata accolta con soddisfazione dal legale di Dotcom, che in questo modo ha sottolineato la volontà da parte delle autorità neozelandesi di provvedere alla sicurezza ed alla libertà dei propri cittadini.

Fino a questo momento il Governo statunitense aveva fornito come prova solamente alcune conversazioni svoltesi via mail ed alcuni documenti, non sufficienti a formulare una difesa per i sette soci di Megaupload, che quindi iniziano a intravedere una possibilità di salvezza. Inoltre a Dotcom è stato concesso il permesso di tornare nella propria villa e di non essere più monitorato ventiquattr’ore su ventiquattro da un dispositivo di sicurezza, dopo la notifica in base alla quale i suoi legali avrebbero anche chiesto la possibilità di archiviare il caso. Questo sarebbe ipoteticamente possibile in quanto ci sarebbe stata una violazione dei termini di notifica al destinatario della citazione da parte del Governo degli Stati Uniti, che avrebbe proceduto all’oscuramento del sito senza nessun annuncio preventivo. Sembra quindi che il gruppo di Megaupload possa intravedere la fine del tunnel, e bisognerà aspettare le tre settimane concesse come ultimatum per vedere degli effettivi risultati.

 

 

 

 

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