Mark Zuckerberg, ecco le e-mail di quando era ad Harvard

Home > News > Mark Zuckerberg, ecco le e-mail di quando era ad Harvard

Alcune email mostrerebbero come Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, sia un giovane imprenditore che perde la pazienza per un ritardo di pagamento da parte di un cliente. Avete preso in appalto i miei servizi e, nonostante vi vengano forniti in maniera corretta, non mi sembra di ricevere i soldi da voi, ragazzi“. Questo è quanto avrebbe scritto Zuckerberg, domenica, 25 Gennaio 2004, secondo gli atti giudiziari depositati lunedì dagli avvocati di Facebook. L’accordo, scrive Zuckerberg, è stato siglato per 18.000 dollari, più 1.500 dollari per un ulteriore progetto.

Il cliente, Paul Ceglia, ha citato Zuckerberg nel 2010, sostenendo di aver firmato un contratto nel 2003, secondo il quale avrebbe diritto ad una quota del 50% della proprietà di Facebook. Gli avvocati di Facebook stanno cercando di ovviare alla situazione, affermando che il contratto di cui parla Ceglia è un falso. Le email scambiate tra Ceglia, i suoi associati e Zuckerberg sono contenute nei documenti del tribunale presentati in una Corte distrettuale statunitense di Buffalo, a New York. Facebook si difende, affermando che nei circa 300 messaggi di posta elettronica ottenuti dai server di Harvard relativi alla causa, non ci sarebbe nessuna parola che menzioni Facebook.

Il centro messaggi di posta elettronica che poggia su un database chiamato StreetFax fornisce i messaggi dettagliati che Zuckerberg e Ceglia si sono scambiati: “Farò del mio meglio per cercare di raccogliere il denaro necessario per pagare l’importo richiesto anche se onestamente non posso garantirlo“, avrebbe scritto Ceglia il 22 febbraio 2004.

Sono in una scuola circondata da alcune delle persone più intelligenti del mondo, che coltivano idee e propongono costantemente nuovi progetti sui quali lavorare“, avrebbe scritto Zuckerberg nel gennaio 2004, pochi giorni prima del lancio “Thefacebook“, denominazione data inizialmente al social network. “L’ultima cosa di cui ho bisogno in questo momento è qualcuno che mi chiama due volte al giorno chiedendo se ho caricato alcune piccole modifiche a un sito che ho fatto otto mesi fa … Il mio tempo è prezioso, e va speso per cose che mi daranno una sorta di gratificazione in futuro”. 

Lascia un commento