Il laboratorio segreto di Google,il Laboratorio X, dove le ricerche sono di altissimo livello ha già inventato gli occhiali per la realtà aumentata e la macchina che si guida da sola e in questi ultimi anni un gruppo di scienziati vuole creare una simulazione dell’apprendimento del cervello umano con l’uso di 16.000 computer collegati e liberi di attingere da Internet per imparare da soli.
Con milioni e milioni di immagini di gatti estratte dai video di YouTube i sedicimila computer hanno elaborato le informazione per imparare a riconoscere gli animali. È stata costruita una imponente rete neurale con un miliardo di connessioni e il «cervello» di Google ha assemblato l’immagine di un gatto «ideale» selezionandone le caratteristiche generali dall’elaborazione di milioni di immagini digitali. È quindi riuscito a riconoscere i gatti e ne è andato in cerca sul web. Ha fatto cioè quello che fanno le cellule specializzate del cervello per permettere il riconoscimento immediato delle persone conosciute ovvero quello che fanno milioni di esseri umani sul sito di video-sharing.
I ricercatori all’interno del laboratorio X di Google hanno sperimentato algoritmi di apprendimento automatico che possono essere ancora migliorati notevolmente, soprattutto quando i computer hanno accesso a imponenti quantità di dati.
La ricerca di imponenti quantità di dati è stata un “pallino” dei due fondatori di Google, Sergey Brin e Larry Page. Erano ancora studenti universitari quando hanno iniziato a pensare a un motore di ricerca che utilizzasse anche i link tra le pagine web come segnali per determinare la rilevanza dei risultati, cioè quello che oggi è il Page Rank.
I ricercatori di Google presenteranno questa settimana il loro lavoro in una conferenza a Edimburgo, in Scozia. Hanno dichiarato che la simulazione è andata molto bene e le macchine ottenere significativi progressi in diversi settori, dal riconoscimento vocale alla visione artificiale e alla traduzione di lingue, punto importante già al centro di un altro dei progetti di Google. Il progetto poi si aggiunge alle altre sperimentazioni di Google, come gli occhiali per la realtà aumentata e l’auto con guida autonoma.