Nel 2012, l’emoticon ha compiuto trent’anni. Molti di noi danno per scontato che siamo in grado di trasmettere emozioni attraverso il testo, utilizzando costrutti come :) e : ( e O_O , ma un tempo se si fossero utilizzate una di queste facce sarebbe, ci si sarebbe ritrovati di fronte solamente a un cipiglio confuso e ridicolo e non a un elemento della comunicazione moderna.
Che ci crediate o no, anche se le emoticon come le conosciamo oggi hanno trenta anni, hanno una storia che si è sviluppata prima dell’invenzione del computer. Alcuni dicono che le emoticon sono stati usate su carta a partire da 150 anni fa.
La Preistoria delle emoticon
Quando guardiamo indietro nella storia per individuare la prima volta in cui è stata creata uno smiley con caratteri inglesi, ci ritroveremo a parlare di Abramo Lincoln. Sì, lo stesso Lincoln che è diventato il 16 ° presidente degli Stati Uniti, nel periodo in cui gli schiavi sono stati affrancati. Date un’occhiata al suo discorso di sopra e si noterà un primordiale ;). Alcuni dicono che è un emoticon, altri solo un errore di battitura.
Nel 1881, una rivista degli Stati Uniti chiamata Puck pubblicò un certo numero di punti tipografici, che avevano lo scopo di trasmettere emozioni attraverso il testo. Questi punti sono stati ben lontani da quello che conosciamo oggi, ma avevano le stesse intenzioni “emotive”. Ad esempio, consideriamo il “punto per ridacchiare”, che viene scritto come \ ___ /! ed è pensato per rappresentare labbra sorridenti.
Ma se facciamo ancora un altro passo indietro nel tempo, vediamo che c’è già un buon numero di segni di punteggiatura, con lo scopo di trasmettere emozioni. Il punto esclamativo, ad esempio, è in grado di trasmettere la rabbia o l’eccitazione, il punto interrogativo la confusione e così via. Ma i segni di punteggiatura non sono emoticon. Le emoticon sono rappresentazioni reali tipografiche di espressioni facciali.
La storia delle nostre Emoticon
Nel 1982, il professor Scott Fahlman della Carnegie Mellon University propose esplicitamente due uniche espressioni facciali tipografiche che dovevano essere utilizzate intenzionalmente per l’emozione: :-) e :-( . Ecco la reale trascrizione di questa proposta:
Queste faccine hanno raggiunto un’enorme popolarità e sono state utilizzate su vasta scala. Da lì, la creatività umana ne ha create altre per esprimere ulteriori emozioni. Quando stai scherzando? :-P .Quando volete fare un occhiolino? ;-) . Quando state ridendo? :-D . Le emoticon vengono utilizzate nelle e-mail, messaggi istantanei, chat, pagine web.
L’evoluzione delle emoticon nel testo
Le emoticon entrano a far parte anche del mondo della grafica, diventando anche animate. Bacheche e forum cominciano a sostituire i volti fatti con il testo con le immagini. Anche alcuni programmi di messaggistica istantanea, come Skype e MSN Messenger, hanno dato agli utenti un set di emoticon di default nonché la possibilità di aggiungerne altre a quelle predefinite.
Al giorno d’oggi, il supporto emoticon è quasi necessario nella comunicazione sociale. L’interazione umana si basa su spunti e le espressioni del viso, il che significa che il testo deve avere emoticon per impostare il tono di una dichiarazione o di una domanda. È per questo che grandi marchi sociali come Facebook implementano il supporto delle emoticon.
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