La scuola si rivoluziona, arriva il tablet in classe

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La tecnologia fa passi da gigante ogni momento che passa e, di giorno in giorno entra sempre più a far parte della nostra vita con la particolarità che, se un tempo un cellulare si acquistava a 30 anni e poi a 20, ora il primo smartphone (e non più un semplice cellulare) si possiede già a 13 anni, se non addirittura prima. Ovviamente questa tendenza sta portando ad un aumento della tecnologia in ogni ambito della nostra vita ma anche in quella dei più piccoli, vi basti pensare che a Bologna in una classe del primo liceo verranno abbandonati per la prima volta tutti i libri cartacei, i quaderni ed il famoso diario su cui si appuntavano compiti e tutti i messaggi da scambiare con i propri compagni per passare al tablet.

Il presente, e di conseguenza anche il futuro, porterà notevoli cambiamenti e presto, quello che abbiamo vissuto noi e la generazione precedente, diventerà storia. Dal prossimo Settembre, infatti, la prima classe del Liceo Scientifico dei Salesiani utilizzerà solamente tablet Android su cui verranno caricati libri di testo, appunti, dispense e anche i compiti da svolgere a casa. Ovviamente ogni alunno e ogni professore avrà un suo tablet personale, tuttavia è stato deciso che, almeno per le verifiche, anche note come “compiti in classe“, si continuerà ad utilizzare il classico foglio protocollo stessa scelta vale per il registro che sarà ancora cartaceo. Per il resto, come potete facilmente immaginare, sarà gestito tutto tramite un server del Liceo su cui verranno archiviati milioni di dati ed informazioni a cui potranno accedere, effettuando il login con username e password, tutti gli studenti del corso.

Don Alessandro Ticozzi, Direttore della scuola dei Salesiani, è entusiasta della decisione presa e ha tenuto a precisare che non si tratta di una scelta con un secondo fine pubblicitario ma è dipeso solamente tutto dal fatto che “i ragazzi di oggi sono tutti nativi digitali, per loro è un linguaggio facile e naturale”.

Stessa cosa non si può dire per gli insegnanti, lo stesso Ticozzi ha infatti ironizzato sul fatto che “… saranno gli alunni ad aiutare i professori”.  Non rimane quindi che attendere per vedere se questa prima sperimentazione porti ai risultati sperati.

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