Il pastore della Chiesa anglicana di St. Paul a Weston-Super-Mare, nel sud-est dell’Inghilterra, ha iniziato il suo sermone domenicale così:”Oggi è una domenica Twitter, è il momento di aprire il vostro Twitter”.
Brian Champness, pastore della parrocchia, ha infatti deciso di ricorrere al social network per rendere la messa interattiva. Sulle colonne dell’antica chiesa sono stati istallati sei schermi piatti che mostrano i tweet dei fedeli durante la predica, e naturalmente l’edificio religioso è dotato di una rete wi-fi per consentire l’invio di messaggi dallo smartphone o dal tablet tramite la password “Abraham 123”.
Le “domeniche Twitter” sono state introdotte all’inizio dell’anno e hanno cadenza mensile. L’innovazione viene giustificata tirando addirittura in ballo gli antichi romani. A quei tempi, si afferma, la strade romane consentirono ai nostri progenitori di viaggiare e diffondere il messaggio, in epoca medievale fu inventata la stampa e ciò permise di stampare e diffondere il messaggio, oggi ci sono Twitter e internet, YouTube, Facebook e questi sono questi i mezzi moderni che Dio ci ha dato per diffondere il messaggio.
I parrocchiani hanno risposto in massa e twittano messaggi e commenti al sermone del pastore durante la funzione stessa. I messaggi appaiono sugli schermi posti sulle colonne e sull’iPad che il pastore tiene sul pulpito, accanto alla Bibbia. E il pastore risponde in “diretta”. Tutto diventa una conversazione, non ci sono più i fedeli silenziosi (e distratti) che ascoltano seduti sui banchi, non è più un monologo, ora è un vivace dialogo in cui vengono poste domande e date risposte.
I giovani hanno appezzato e frequentano di più la Messa. E comunicano anche con altri social media come Facebook e YouTube. Questo è un modo per ristabilire un dialogo con i giovani generazione in fuga dalla chiesa , ha dichiarato il pastore che ha avuto anche la benedizione del vescovo per questa sua idea. L’atmosfera all’interno della chiesa è molto rilassata e i ragazzi si avvicinano più facilmente alla casa del signore. Per evitare dei commenti inappropriati, un volontario supervisiona i tweet che compariranno sugli schermi della chiesa. Grazie a questo nuovo spirito la comunità di Saint Paul ha quasi raddoppiato il numero di fedeli.