Julian Assange, ok a estradizione in Svezia

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Julian Assange, fondatore del sito Wikileaks, ha perso l’appello alla Corte Suprema nel Regno Unito: pertanto Assange sarà estradato in Svezia, dove dovrà rispondere delle accuse di stupro mosse nei suoi confronti. Il procuratore svedese che ha indagato sulle accuse di violenza sessuale ha emesso un mandato d’arresto europeo per Assange nel 2010, ai sensi del diritto dell’Unione europea, come ha stabilito la Corte di Giustizia britannica.

Le rivendicazioni da parte di due donne aggredite presumibilmente da Assange sono state sempre rifiutate dal quarantenne australiano, il quale ha rivendicato il mandato d’arresto come un fatto architettato dalla Svezia, in collaborazione con gli Stati Uniti, per per punire la violazione effettuata con la diffusione dei file segreti. L’avvocato di Assange, Dinah Rose, ha affermato che potrebbero rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo, in Francia, per cercare di cambiare la situazione del proprio assistito.

L’arresto nel 2010

Assange fu arrestato a Londra nel dicembre 2010: l’uomo fu accusato di non aver utilizzato il preservativo con una delle donne con le quali aveva avuto rapporti sessuali e di aver abusato di una mentre lei dormiva. L’appello britannico non comporta la sostanza delle affermazioni di stupro e si concentra sulla pratica europea di onorare i mandati di arresto emessi da qualsiasi Stato membro dell’Unione europea. Il gabelliere Rose, nel corso di un’audizione tenutasi a febbraio alla Corte Suprema, ha ribadito che è necessario un chiarimento della legge, poiché alcuni dei 27 membri dell’UE consentono ai procuratori l’emissione di due mandati, mentre per alcuni è richiesta l’azione dei giudici.

Sicuramente la vicenda di Assange ha dei lati oscuri e il portale di diffusione di materiale riservato, Wikileaks, ha messo il fondatore in una situazione difficilmente gestibile su piano internazionale. Diffondere file riservati, informazioni segrete che coinvolgono diversi stati del mondo ha esposto Assange al pericolo anche di complotto. I legali del quarantenne, però, sembrano agguerriti e faranno di tutto per far uscire pulito il proprio cliente. Chi vivrà, vedrà.

 

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