Secondo quanto sostiene Fiksu, piattaforma per la fornitura di app mobili, ed adottata da multinazionali del calibro di Barnes & Noble e di Groupon, il mese di marzo non è di certo stato fra i migliori per ciò che concerne i download delle app gratuite dall’App Store.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il calo registrato per le prime 200 app gratuite per iPhone ammonta al 30%. Tradotto, in numeri assoluti vuol dire quasi 2 milioni di download in meno ogni giorno. Nello specifico, i download giornalieri delle app gratuite dall’App Store sono scesi dai 6,35 milioni di febbraio 2012 ai 4,45 milioni di marzo 2012. Ciò vuol dire che i numeri sono più o meno gli stessi del periodo antecedente al debutto di iPhone 4S.
Secondo il Ceo di Fiksu, Micah Adler, il numero inferiore di downlad era prevedibile, perché a 5 mesi dall’entrata in commercio dell’ultimo melafonino, era nomale che l’interesse venisse un po’ meno.
Era quindi l’iPhone 4S, il dispositivo mobile che più degli altri aveva contribuito nell’aumento dei download delle app gratuite.
Un altro motivo di questo calo risiede nell’aggiornamento della policy Apple per ciò che riguarda lo sviluppo su iOS, che penalizza gli sviluppatori che hanno fatto affidamento sui download bots, per incrementare irregolarmente il numero di download delle proprie app, al fine di conservare un posto più al vertice nella tradizionale classifica. Ciò vuol dire aumento di visibilità.
Il calo c’è stato, ma Micah Adler fa giustamente osservare come il costo medio di ogni download non ha subito modifiche: nel mese di marzo è pari a 1.30 dollari (contro gli 1,31 del mese di febbraio). Ciò testimonia la costanza degli investimenti nel prezzo pubblicitario che le aziende pagano per ciascun utente che effettua il download dell’apposita app.