La preview release di Windows 8 include l’anteprima di Internet Explorer 10. Dopo diversi anni in cui si è battuto tamburo sulla conformità agli standard e della libertà dai plugin, Internet Explorer 10 ha sorpreso molti con l’integrazione di Adobe Flash. Questo non è l’unico cambiamento provocatorio del nuovo browser: esso permette anche la non tracciatura per impostazione predefinita. Conformandosi agli standard, il browser è stato ulteriormente migliorato e ci sono varie nuove caratteristiche di usabilità.
Il browser sarà utilizzabile sia sul desktop che su interfaccia touch-friendly Metro. Il Flash funziona su qualsiasi sito nel browser desktop e su un insieme selezionato di siti white list, tra cui YouTube, Netflix e la CNN, nel browser Metro. Mentre il browser desktop x86/x64 permetterà l’installazione di alcun plugin, il browser Metro non lo consente. Spiegando la decisione di incorporare Flash, Microsoft lo definisce “pratico”. Microsoft e Adobe hanno lavorato insieme per migliorare la durata della batteria e la sicurezza del Flash Player, Adobe con supporto funzionalità della piattaforma Windows, come ASLR, nonché con l’adozione e l’adattamento sicuro del Development Lifecycle di Microsoft. Adobe dice di non aver dato l’accesso a Microsoft al codice sorgente, in quanto consegna solo su binari compilati. Il plugin Flash sarà aggiornato da Microsoft, tramite Windows Update, così come già avviene in Google Chrome. La whitelist, inoltre, sarà soggetta a periodici aggiornamenti, quindi potremmo aspettarci di vedere i nuovi siti aggiunti e rimossi altri, in base alla domanda degli utenti e alla migrazione alle tecnologie HTML5.
Microsoft dice che ha lavorato per rendere il Flash su Metro più sensibile al tatto: supporta, infatti, il doppio-tap e pinch-to-zoom, per esempio, ma non supporta il mouse.
Un importante effetto collaterale della whitelist è che la pubblicità online, che non è nella whitelist (ad eccezione di quelle integrate in siti come YouTube o Hulu) non usano il Flash fallback. Questo probabilmente renderà infelici gli inserzionisti, ma ciò permette la non tracciabilità per impostazione predefinita. Gli inserzionisti rifiutano la non tracciabilità poiché, in questo modo, non si riescono a formulare statistiche sugli stili di consumo degli utenti. Tutte le informazioni restano private. Alcuni siti di alto profilo hanno deciso di onorarla, anche Twitter.