Il New York Times viene “trollato” da un comunicato fake

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Le burle non le subiscono solamente gli utenti meno esperti della rete e lo dimostra la stramba storia che vi stiamo per raccontare. Il New York Times, che insiste notoriamente sull’accuratezza delle sue relazioni, ha preso una bella batosta domenica dopo essere stato ingannato da un editoriale-bufala on-line, pubblicato sotto il nome di Bill Keller. L’editoriale, intitolato “WikiLeaks, a Postscript post“, presumibilmente è stato pubblicato durante il fine settimana e, ad ogni modo, apparirebbe veritiero, visto che Keller, fino allo scorso settembre, è stato direttore esecutivo del giornale. L’articolo è apparso su una pagina web costruita per replicare il popolare sito web del Times, perfettamente funzionante con collegamenti al resto del sito.

Un editoriale così realistico che Nick Bilton, redattore del settore tecnologia del giornale, ha postato il link sul suo account Twitter, richiamando l’attenzione sull’articolo che parlava, appunto, della controversa vicenda relativa all’organizzazione di Julian Assange, definendolo un “pezzo importante”. In realtà, però, non era affatto così. Keller ha chiarito che c’è qualcuno che usa impropriamente il suo nome per postare in rete cose non vere. Bilton ha proseguito, cinguettando dal suo account Twitter, le sue perplessità: “Ho appena cancellato un tweet inviato ieri sera tardi, proveniente da un falso account di Bill Keller del New York Times.”

Uno dei pochi indizi che dimostrano la falsificazione dell’account può essere ritrovato a questo indirizzo web: http://www.opinion-nytimes.com/2012/07/29/opinion/keller-a-post-postscri. L’URL del sito web, come potrete immaginare, ora non è al momento disponibile. Il portale iniziava proprio con la dicitura www.nytimes.com.

Non si conosce ancora l’identità dei “burloni”, anche se l’Anonymous, movimento globale di hacking, ha collezionato un elevato numero di visite da parte delle istituzioni americane nel corso dell’ultimo anno e anche in questa occasione.

Il New York Times non è certamente estraneo a Wikileaks: il quotidiano statunitense è stato uno dei principali bersagli di Assange.

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