Google lancia lo “street view” nei suoi Data Center

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Google ha pubblicato un giro virtuale nei capannoni del suo enorme Data Center di Lenoir, in North Carolina per sensibilizzare l’opinione pubblica sul massiccio consumo di energia che tutti i data center del mondo adoperano per funzionare. E lo fa grazie a Street View tramite il quale è possibile vedere i luoghi e i tecnici che fanno funzionare i computer e gli altri strumenti elettronici mobili di gran parte del mondo.

Con questa iniziativa è consentito a tutti di passeggiare, virtualmente, in luoghi in cui gli ammessi sono pochini e strettamente controllati. Si può entrare nell’edificio di Lenor, visitare il piano dei server, esplorare le apparecchiature in azione ma anche camminare all’esterno per osservare l’impianto di raffreddamento ad alta efficienza energetica. Il cuore del gigante tecnologico ha aperto le porte. Si può così constatare come Google abbia fatto passi da gigante da quando è nata. All’inizio c’erano solo pochi server economici che la alimentavano. Ora con Il tour virtuale ci fa vedere i suoi progressi. Porte aperte, quindi,anche se in modo virtuale, al cuore del gigante della tecnologia. Ma il reale scopo è quello di sensibilizzare gli utenti sull’enorme consumo di energia dei data center. Essi sono delle vere e proprie idrovore di elettricità. Ridurre questi consumi è dunque una priorità sia dal punto di vista economico che dal punto di vista ecologico. Google si è già mossa in questa direzione ed ha investito 915 milioni nel settore delle energie rinnovabili arrivando a produrre il 30 per cento di energia verde per i suoi usi aziendali.

E grazie al suo impegno nel migliorare l’efficienza energetica dei data center, ha risparmiato più di un miliardo di dollari negli ultimi dieci anni: ovvero 30 dollari all’ anno per ogni server. Ed è anche riuscita ad azzerare il suo impatto sul clima grazie alle nuove tecnologie green. Vanno inoltre considerate le tecniche di free cooling che prevedono un abbassamento della temperatura degli ambienti che ospitano macchine. Il free cooling prevede l’uso di sistemi basati sul contatto dell’aria calda con acqua che in parte evapora e che viene recuperata e rimessa nel circuito evitando l’uso dei classici condizionatori che assorbono una grande quantità di energia. Appello, quindi, alle tecnologie green per tutelare il nostro mondo.

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