L’ex ingegnere di Google, James Whittaker, ha un messaggio per il gigante web: “Sei cambiato”. In un post pubblicato sul blog ufficiale di Microsoft spiega perché ha deciso di lasciare Google dopo tre anni: Whittaker si è lamentato del fatto che Google si era rivolto a una società focalizzata sull’innovazione tecnologica perché ossessionato dalla pubblicità e dalla concorrenza con Facebook. Google poneva dapprima enfasi sui pionieri delle nuove tecnologie e sul potenziamento dei dipendenti, ma ora ha assunto, secondo Whittaker, un sistema top-down, attraverso il quale intende replicare il successo di Facebook. “Google era una società di tecnologia che aveva il potere di innovare i propri dipendenti. Ho lasciato Google perché è diventata una società pubblicitaria”, ecco quanto scritto da Whittaker in un post sul blog.
Google non ha risposto a ciò che ha scritto il suo ex dipendente. Whittaker, che ora è responsabile dello sviluppo di Microsoft, ha lodato le gesta di Eric Schmidt come amministratore delegato, pur criticando i cambiamenti che sono stati apportati, dopo l’arrivo di Larry Page alle redini dell’azienda, lo scorso anno.
“Quando c’era Eric Schmidt, la pubblicità era sempre posta in secondo piano. Google è stata progetttata come una fabbrica di innovazione, che permetteva ai dipendenti di dimostrare le proprie capacità imprenditoriali, attraverso premi“, ha scritto Whittaker. “Forse gli ingegneri che hanno effettivamente lavorato sugli annunci avvertivano il cambiamento, ma il resto di noi era convinto che Google fosse, principalmente, una società di tecnologia, una società che assunto persone intelligenti e che ha scommesso sulla loro capacità di innovare“.
Non appena Larry Page è diventato il CEO, Google si è trasformato in un luogo diverso, secondo Whittaker: “L’azienda si è posta l’obiettivo di diventare ‘social’ a tutti i costi, attraverso sistemi di advertising, focalizzati sugli annunci. Sono ormai lontani i giorni del ‘vecchio’ Google, il quale assumeva persone di un certo livello, consentendo loro di inventare il futuro dell’azienda“. In un post pubblicato sul profilo di Google+, Whttaker ha detto quanto segue: “Arriva un momento in cui tutte le cose buone devono finire, tra queste c’è la mia permanenza da Google”.
Steve Yegge, ingegnere di Google, ha scritto lo scorso ottobre che Google + rappresentava un “ripensamento patetico” e una “reazione automatica“. Vic Gundotra, vice presidente del social business, ha difeso Google+ nella recente conferenza South by Southwest, facendo notare che il sito potrebbe migliorare tutti i servizi di Google, offrendo un’alternativa più ‘intima’ a Facebook, con migliori opzioni di condivisione e pubblicità meno intrusive. “Si può pensare a Google+ come a una sorta di Google + 2.0, ossia la prossima generazione di Google“, ha detto Gundotra.