Google difende Hotfile dalla MPAA

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Il caso Megaupload ha scatenato il panico nell’intera rete internet ma a risentirne principalmente sono tutti i gestori di siti di file sharing e file hosting.

Come vi avevamo anticipato la settimana scorsa, anche Hotfile: la nota piattaforma di file hosting statunitense, ha ricevuto l’accusa di favorire inconsapevolmente materiale protetto da copyright e quindi definito illegale.

Ad accusare Hotfile è la MPAA (Motion Picture Association of America) che punta alla completa chiusura del portale e di tutte le attività illegali svolte da Hotfile. Sembra però che a prendere le difese del famoso portale statunitense sia stato un nome di grande risalto che potrebbe far cambiare definitivamente il futuro di Hotfile: sitamo parlando di Google che è sceso in campo al fianco dell’imputato per proteggerlo o quanto meno per far conoscere il suo punto di vista.
Il colosso di Mountain View infatti, ha tenuto a precisare che la Digital Millenium Copyright Act. (DMCA), la famosa legge a cui si appellano le Major per la chiusura dei siti, prevede che le violazioni della legge sul diritto d’autore devono essere dimostrate in tribunale e con esse anche il coinvolgimento di chi gestisce il sito.

Hotfile, come potete ben immaginare, non è nato con lo scopo di contenere e diffondere materiale illegale anzi viene utilizzato nella maggior parte dei casi da parte di utenti che lo utilizzano per condividere i propri documenti, video e non, di cui possiedono tutti i diritti.

Secondo l’interpretazione di Google della legge DMCA, spetta a chi possiede i diritti informare i gestori della sito per poter procedere con la rimozione dei file ritenuti illegali.

Con l’arrivo di Google al fianco di Hotfile probabilmente il processo avrà un risvolto inaspettato soprattutto perchè Google parla anche a nome della sua piattaforma di video sharing: Youtube.

La risposta da parte del Motion Picture Association of America non a tardato ad arrivare, infatti in una dichiarazione alla corte che dovrà giudicare Hotfile hanno chiesto di non prendere in considerazione la relazione di appena 22 pagine redatta da Google in difesa di Hotfile.

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