Google conferma l’acquisizione di Viewdle

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Dopo le indiscrezioni che mormoravano dell’acquisizione di Viewdle è arrivata la conferma ufficiale dalla divisione Motorola Mobility. Viewdle ha sviluppato una tecnologia di riconoscimento facciale e delle immagini mediante l’uso di algoritmi alla quale Google è molto interessato.

La tecnologia di riconoscimento facciale permetterà di taggare automaticamente le foto di amici e parenti magari integrando il tutto con Android mentre si scatta una foto. Il riconoscimento facciale di Viewdle è avanzato e presenta una maggiore velocità di elaborazione e con un miglioramento del riconoscimento a seconda delle condizioni di luce esterne, con la scelta di movimenti per lo sblocco personalizzati e quant’altro. La piccola società ucraina ha sviluppato e portato avanti per circa 6 anni un lavoro che sarà integrato nelle nuove release di Android, e nelle varie applicazioni, prodotti e servizi Google, da Google Plus ad Android.

Ma sicuramente a Google interessa una particolare applicazione di Viewdle, la SocialCamera che manifesta la risposta di Google a Facebook che aveva acquisito la startup israeliana Face.com, circa quattro mese fa. Con la SocialCamera infatti è possibile condividere e taggare le proprie foto. Naturalmente non dimentichiamoci del Face Unlock, lo sblocca i volti, che potrebbe essere reso più sicuro e migliorato con le prossime versioni di Android senza trascurare il progetto. Il riconoscimento facciale sarà sicuramente il pezzo forte dei Google Glass.

Viewdle era già in trattative di acquisizione con Google intorno a 2008 e con Motorola nel 2011, e Motorola e Viewdle avevano un precedente accordo commerciale e hanno anche collaborato per diverso tempo. Ora l’acquisizione dovrebbe aggirarsi intorno ad una cifra compresa tra 30 e 45 milioni di dollari non confermata né resa nota. Viewdle nasce in Ucraina nel 2006 anche se oggi è presente nella Silicon Valley.Tra gli investitori della società ricordiamo BlackBerry Partners Fund, Best Buy Capital, Venture Partners Anthem, Qualcomm e KCP Capital.

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