“Gli anni della Dolce Vita” sul web grazie a Google

Home > News > “Gli anni della Dolce Vita” sul web grazie a Google

Il prestigioso Google Cultural Institute presenta una panoramica degli anni della “Dolce Vita” in Italia, sfogliando le pagine del cinema, della moda, delle auto, dello stile di vita e della cultura italiana negli anni compresi 1955 al 1965.
A partire dal 10 ottobre sono visionabili sul web 42 nuove mostre storiche che raccontano i retroscena dei principali eventi del secolo scorso, non solo italiani, ma che hanno interessato tutto il Mondo. Dieci anni di storia e di episodi che percorrono, nella sezione dedicata all’Italia, quel periodo che fu quello della 600, la piccola macchina che iniziò la motorizzazione di massa e da cui ebbe inizio l’espansione dei consumi italiani. È il periodo della “Dolce Vita” che deve la sua notorietà anche al grande regista Fellini con l’omonimo fiIm che fu sceneggiato tra via Veneto e la Fontana di Trevi con una biondissima e splendida Anita Ekberg e il “giornalista” Marcello Mastroianni. Ma le vicende presentate riguardano anche contenuti di storia contemporanea del resto del mondo e vanno dall’apartheid al D-Day, dall’incoronazione di Elisabetta II all’olocausto con l’impegno di 17 partners internazionali tra cui si annoverano musei, fondazioni e archivi che hanno condiviso lettere, manoscritti e testimonianze video dando vita a narrazioni che uniscono il materiale d’archivio con di contenuti molto toccanti, alcuni resi disponibili online per la prima volta. Google Cultural Institute rende accessibile online sempre più materiale culturale e storico e lo presenta alle giovani generazioni conservandolo anche per quelle future.

Per la sezione che riguarda l’Italia si è attinto all’ Istituto Luce-Cinecittà. Così commenta Rodrigo Cipriani Foresio, Presidente di Istituto Luce-Cinecittà : “è un motivo di orgoglio accompagnare questa nuova apertura della cultura italiana verso nuovi canali, anche internazionali, grazie al mondo digitale… Siamo convinti che la logica della condivisione e dello sviluppo autonomo dei contenuti sia nella natura stessa del web 2.0, di cui Google e YouTube sono la più evidente espressione”.

Lascia un commento