Dopo Megaupload anche BTjunkie chiude i battenti

Home > News > Dopo Megaupload anche BTjunkie chiude i battenti

BTjunkie è un popolare servizio di ricerca BitTorrent, che è stato “volontariamente” chiuso dal suo operatore. In un messaggio di addio, BTjunkie scrive:

Questa è la fine, amici miei. La decisione non è facile, ma abbiamo scelto di chiudere volontariamente. Abbiamo lottato per anni per il diritto di comunicare, ma è il momento di andare avanti. È stata una esperienza di una vita, vi auguriamo tutto il meglio!

Il fondatore di BTjunkie é sceso nel dettaglio in una conversazione con TorrentFreak, affermando che le recenti azioni legali contro gli altri servizi di file sharing come MegauploadThe Pirate Bay ha svolto un ruolo importante nelprocesso decisionale. In altre parole, la guerra che viene condotta contro i siti di archiviazione di file e servizi di condivisione, molti dei quali vengono utilizzati per caricare e distribuire contenuti protetti da copyright, sta mettendo a dura prova l’intero sistema. Non sarà l’ultimo a vacillare, dopo la chiusura di MegaUpload, anche se c’è da chiedersi quanti concorrenti potranno offrire un’alternativa agli utenti di BTjunkie.

Come fa notare Accel Partners VC Max Niederhofer su Twitter, la chiusura di BTjunkie segue altre decisioni improvvise fatte da altri  siti, del calibro di QuickSilverScreen (chiuso) e FileSonic, che ha terminato il suo servizio di condivisione dei contenuti a tempo indeterminato. Naturalmente, c’è anche Uploaded.to (servizio sospeso negli Stati Uniti), FileServe (che ha disabilitato le funzionalità di condivisione file) e tanti altri siti che col tempo forse diranno addio al mondo del file-sharing online. Come sapete, Anonymous non è stata a guardare inerme la chiusura di questi grandi portali, che hanno registrato, nel corso degli anni, milioni di iscrizioni e altrettanto traffico Web. Il gruppo di hackivisti, infatti, ha attaccato il sito del Dipartimento della Difesa americano, annunciando di voler rispondere alla guerra messa in atto dalle autorità per salvaguardare il diritto di condivisione in Rete e la libertà di espressione.

Lascia un commento