Ultimamente si parla molto di “cashback”, soprattutto in riferimento alle nuove misure governative le quali prevedono – in seguito alla recente manovra – un rimborso per coloro che, in base al “piano Italia cashless”, limitano l’utilizzo del denaro in contanti a favore delle spese effettuate tramite strumenti elettronici, come le carte, i Bancomat, e le app.
Da gennaio dunque, salvo ulteriori disposizioni, sarà in vigore questo nuovo meccanismo di rimborso, consistente nella restituzione del 10 per cento sui pagamenti effettuati in via elettronica, con il limite di 150 euro ogni sei mesi, e di 300 euro totali all’anno, che spetteranno a coloro che saranno particolarmente attivi in questo senso, effettuando, in un semestre, almeno 50 transazioni di pagamento in forma elettronica.
Il cashback previsto dal “Piano Italia cashless”
L’accesso ai rimborsi prevede l’associazione del proprio codice fiscale allo strumento di pagamento elettronico, possibile grazie all’app IO, – accessibile tramite Spid – , e utilizzabile via Qr Code, da esibire in fase di acquisto al commerciante, per poi ricevere l’accredito semestrale sul proprio conto.
Il recente regolamento, che ha la finalità ultima di scoraggiare il mercato del nero, grazie alla trasparenza delle operazioni digitali, premierà, a quanto pare, anche gli utilizzatori più costanti e attivi, ovvero i primi centomila utenti che useranno i sistemi telematici di pagamento con più assiduità: per questi, infatti, sono previsti ben tremila euro di premio.
In attesa del regolamento ufficiale, che rappresenta una novità per il consumatore – in quanto il bonus previsto sarà esentasse – va detto che l’opzione del cashback prevista concerne soltanto gli acquisti fisici, e non dunque le operazioni online.
Il cashback nel mondo dell’online, dagli operatori virtuali del gioco agli acquisti
Eppure, anche nello sconfinato universo multimediale, esistono operatori che già utilizzano l’opzione del cashback, che consiste, in pratica, in una sorta di guadagno, in percentuale, sugli acquisti o sull’attività rispetto a particolari servizi online
Ne sono un esempio i casinò online legali, che spesso offrono l’opzione “cashback” come una sorta di restituzione monetaria dell’operatore all’utente: in pratica, giocando online nei casinò sicuri, si ha la possibilità di ottenere un rimborso sulle perdite, così come anche un altro tipo di rimborso, generalmente sotto forma di bonus, sul totale delle giocate effettuate.
Il cashback del resto è un’opzione che, evidentemente, non è sfuggita neanche agli operatori dell’e-commerce: di recente, a questo proposito, un gigante del settore delle vendite online come Amazon, in collaborazione con la carta Blu American Express, ha lanciato, fino a dicembre 2020, un’opzione di cashback consistente nel rimborso del 10% sugli acquisti, dopo i primi 1000 euro di spesa effettuati con la stessa card.
Il punto forte della modalità “cashback” è senza dubbio reciproco, sia per l’utente che per l’operatore, nonché a pieno vantaggio della legalità, anche e soprattutto all’interno dell’attuale giungla telematica.