Computer del futuro, quantistico e superveloce

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Gli studi e gli esperimenti dei due neo nominati premi Nobel per la Fisica Serge Laroche e a David Wineland, francese il primo e americano in secondo, hanno permesso di intraprendere i primi passi verso un nuovo tipo di computer superveloce basato sulla fisica quantistica. Il computer quantistico potrebbe cambiare radicalmente la nostra vita in questo secolo, come ha fatto il classico computer nel secolo scorso.

Questa è la convinzione della Reale Accademia. Oggi la fisica quantistica è accettata e sottoscritta da tutti gli scienziati e ha già prodotto tecnologie modernissime. Il laser al microchip, il microscopio elettronico, la risonanza magnetica nucleare e il molti calcoli di chimica computazionale già sfruttano i suoi effetti e i suoi principi. Ora la strada dell’infinitamente piccolo può progredire per dare strumenti sempre più precisi, veloci e potenti. È stato già costruito un orologio infinitamente più preciso di quelli, a base di cesio, attualmente usati. Ma in prospettiva, le ricadute pratiche di questi esperimenti potrebbero andare al di là degli orologi atomici. I metodi adottati da Haroche e Wineland, afferma la Reale Accademia, potrebbero utilizzare nei computer del futuro i qubit al posto dei bit. I qubit sono i bit quantistici che, a differenza dei bit che possono avere solo lo stato zero e uno, avrebbero tre stati: zero, uno e la sovrapposizione dei due. Si potrebbero sviluppare dei computer quantistici che eseguirebbero operazioni computazionali con molta più efficienza e velocità dei computer tradizionali: dei computer superpotenti e super veloci che si basano su tre possibilità con enormi implicazioni.

Il qubit, contrazione di quantum bit, indica il bit quantistico ovvero l’unità di informazione. Il quanto di informazione è la più piccola porzione in cui una qualsiasi informazione codificata può essere scomposta. Il quantum bit è quindi l’unità di misura dell’informazione codificata. Per capire meglio, come il bit è il quanto di informazione della computazione classica, il quantum bit si basa sull’informazione codificata.

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