Cinque milioni di dollari richiesti a LinkedIn come sanzione

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La fuga di milioni di password di utenti ha provocato una class action depositata presso un tribunale di San José in California.
Sono state pubblicate ben 6,5 milioni di password prelevate dal server di LinkedIn su un forum russo. Non si conosce chi lo abbia fatto e questa fuga ha provocato una class action nei confronti dei responsabili di LinkedIn che è stata depositata presso una corte federale della California. Katie Szpryka, una donna dell’Illinois,utente di LinkedIn, si è messa a capo della class action e accusa il social network dedicato ai professionisti di negligenza e di non aver rispettato i termini del contratto che prevede una assoluta protezione dei database degli utenti con l’uso di complesse cifrature. È scattata l’ingente richiesta di risarcimento, pari a cinque milioni di dollari, una bella cifra.

Il furto di milioni di password è stato confermato dal social network che ha invitato tutti i suoi utenti ad aggiornare i propri dati di accesso. Infatti l’elenco delle password carpite dagli hacker è stato pubblicato sul forum e ora si teme che il 5% del totale degli account utenti che sono 150 milioni, potrebbe correre dei rischi tanto che il responsabile dell’area tecnica di LinkedIn, Vicente Silveira, ha dovuto confermare su un post del blog ufficiale del network, che le password trafugate sono realmente collegate ad account utenti esistenti. Ha consigliato una rapida modifica della password. Tali account sono stati momentaneamente sospesi fino al cambiamento della password di accesso tramite una notifica via e-mail contenente l’indirizzo della pagina attraverso la quale potranno aggiornare i propri dati di accesso.

Gli hacker potrebbero essere entrati in possesso dei dati sensibili degli utenti con una azione fraudolenta di aggiramento dei sistemi di sicurezza per accedere al server di LinkedIn.
Chiaramente il furto di password mette in discussione l’immagine e la credibilità dell’intero social network dedicato alle imprese ed ai professionisti i cui dati devono essere celermente messi in sicurezza. In Italia LinkedIn viene usato da migliaia di professionisti e da altrettante imprese per scambiarsi idee, informazioni ed opportunità che ora attendono maggior tutela e garanzie.

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