Bosone di Higgs spiegato in Comic Sans, Twitter sfotte il Cern

Come saprete, gli scienziati del CERN hanno annunciato che è stato scoperto, dopo studi intensi, il Bosone di Higgs, definito anche “particella di Dio“. Il nome deriva dal fatto che tale particella, appunto, spiega tantissimi meccanismi presenti nell’universo e anche il perché le cose nell’universo siano caratterizzate da una massa. La scoperta di questa importante particella rappresenta, al momento, una delle scoperte scientifiche più grandi finora compiute dalla scienza. L’annuncio è stato fatto direttamente da Ginevra, dove è situato il grande laboratorio del CERN: qui i ricercatori hanno mostrato al pubblico le proprie conclusioni, avvalendosi di presentazioni e slideshow per rendere, così, il concetto ulteriormente semplificato, per quello che ovviamente si può.

Tali scritti, però, sono stati redatti in Cominc Sans, un font che potete trovare anche nei più comuni programmi di video-scrittura, come OpenOffice e Microsoft Word.

I ricercatori, dunque, hanno utilizzato una tipologia di carattere che di certo non si adatta alla maestosa scoperta fatta in questi giorni. Sicuramente ci si aspettava un font più aulico e professionale e invece i cervelloni del CERN sono stati ridicolizzati per aver usato il Comic Sans nelle slideshow. E non si tratta della prima volta. Basta ricordare l’esperimento ATLAS al Large Hadron Collider.

Il CERN, infatti, gestisce il più grande acceleratore di particelle sulla Terra che aiuta a sbloccare, secondo il parere degli esperti, i più grandi misteri della fisica ancora non svelati: tra questi proprio il Bosone di Higgs. Al pregio intellettuale ed espositivo del CERN si affiancano, però, questi exploit di tipi di scritture che possono essere utilizzati a scuola per redigere una tesina, ma non di certo per spiegare la particella “divina”. Twitter non si è fatto sfuggire la vicenda e, dalla piattaforma di microblogging, è partito lo sfottò che ha coinvolto tanti utenti che hanno preso parte alla derisione relativa al font utilizzato dai ricercatori.