Ulteriori scontri legali sono in corso tra Microsoft e la Commissione Europea ed ancora una volta si torna a discutere del Ballot Screen, ovvero di quello che va a configurarsi come il frutto di una sorta di compromesso tra la redmondiana e l’Unione Europea in vista della possibilità di permettere agli utenti di scegliere anche da OS Windows un browser web predefinito differente da Internet Explorer.
Non molto tempo fa, infatti, si opto per l’introduzione di una schermata mediante cui poter selezionare liberamente il browser web da utilizzare come predefinito sui sistemi operativi Windows.
Stando però a quanto emerso proprio nel corso delle ultime ore sembrerebbe che il Ballot Screen non sia stata correttamente incluso nel primo Service Pack di Windows 7, un passo falso questo che avrebbe privato ben 28 milioni di utenti della possibilità di rinunciare ad Internet Explorer.
Microsoft, sulla base di numerose segnalazioni, non avrebbe quindi rispettato i patti stretti con la Commissione Europa da febbraio 2011 in poi.
Nel caso in cui l’indagine confermasse l’effettiva negligenza da parte della redmondiana la multa conseguente andrebbe ad assumere delle dimensioni tutt’altro che scarne che, addirittura, potrebbero raggiungere il 10% dell’intero fatturato del gran colosso statunitense per una cifra totale corrispondente a circa 7 miliardi di dollari.
In merito alla vicenda, comunque, Microsoft pare abbia ammesso senza troppi giri di parole che, effettivamente, qualcosa non è andato così come avrebbe dovuto stando all’accordo stretto con le autorità del vecchio continente.
Microsoft, infatti, ha confermato l’assenza del ballot screen dalle copie di Windows 7 equipaggiate del Service Pack 1 ma la colpa, a quanto pare, sarebbe imputabile ad un errore tecnico.
Microsoft, in ogni caso, ha fatto sapere di essere già al lavoro per ovviare alla problematica e per rimediare nel migliore dei modi possibili all’errore si è inoltre offerta di estendere il periodo di inclusione del Ballot Screen per altri 15 mesi.