Apple ha acquistato Redmatica S.r.l., software house italiana localizzata a Correggio (Reggio Emilia) che ha il suo core business nelle soluzioni per la musica digitale. Fra i fattori che determinano il suo vantaggio competitivo spiccano applicazioni attinenti ai programmi professionali di sound editing della multinazionale di Cupertino, come ad esempio Logic e GBSamplerManager, software per GarageBand iOS per iPhone e iPad.
A dare conferma di questa acquisizione è il comunicato della AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) risalente al 28 maggio.
Di questa acquisizione fa parte anche il know-how costituito dai software sviluppati prima della fusione, dai vari diritti di proprietà intellettuale e dai contratti di licenza già firmati.
Non si conosce la cifra economica che la multinazionale di Cupertino ha investito in questa acquisizione.
Sorge spontaneo però chiedersi quali sono le motivazioni che hanno indotto Tim Cook, Ceo della Apple, ad acquisire una piccola Srl di Correggio. Con ogni probabilità, il perché di questa decisione strategica risiede tutta nella tipologia di software sviluppati dalla Redmatica che ha un target ben preciso, rappresentato dai professionisti della musica digitale: nello specifico parliamo di software per l’editing e il mixaggio di suoni.
Altro aspetto che non può essere messo assolutamente in secondo piano è che Apple ha uno quota attorno al 15% nel mercato delle Digital Audio Workstation.
Quali sono invece i numeri di Redmatica s.r.l? Il fatturato del 2011 è attorno ai 100.000 euro con utile netto di poco superiore ai 25.000 euro. Ma la quota di mercato vicina all’1% avrebbe potuto “ingolosire” e non poco Tim Cook.
L’1% nel mercato delle Digital Audio Workstation vuol dire molto per la Apple che può perciò contare sul progetto di un software house giovane, particolarmente apprezzata all’estero in materia di musica digitale.
Non c’è che dire: l’acquisizione della Redmatica s.r.l. da parte di Apple è un modo per valutare positivamente il know how tecnologico di “casa nostra”, spesso troppo bistrattato.
Da notare comunque che non è la prima volta che un colosso informatico acquista una start-up italiana: di recente, infatti, Facebook ha acquisito l’italiana Glancee, applicazione in grado di far scoprire ai suoi utenti quali persone nelle vicinanze condividono interessi ed amicizie.