Anonymous manda offline i siti web di Carabinieri, Difesa e Interno

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Anonymous è tornato all’attacco e, questa volta, ha agito su più fronti poiché, nel corso delle ultime ore, il noto gruppo di hacker attivisti ha deciso di scagliarsi contro il sito web ufficiale dei Carabinieri (carabinieri.it), della Difesa (difesa.it) a quello del Ministero dell’Interno (interno.it).

L’attacco è avvenuto, sotto forma di Tango Down, nel corso della giornata di ieri facendo andare offline i tre portali coinvolti per diversi minuti (al momento risultano infatti nuovamente accessibili).

Il Tango Down è stato subito rivendicato in rete e, nello specifico, sui social network, Facebook e Twitter, mediante gli account collegati al gruppo di attivisti.

Unitamente alle dichiarazioni e agli avvisi forniti sfruttando le risorse di social networking non è poi mancata la classica lettera di rivendicazione pubblicata sul sito web ufficiale di Anonymous Italia e mediante la quale il gruppo di hacker ha provveduto ad informare circa le motivazioni che li hanno spinti ad eseguire ciascuno dei tre attacchi.

Stando a quelle che sono le più recenti informazioni risulta infatti che l’attacco al sito web dei Carabinieri sia stato effettuato a causa degli scontri di Roma che ha visto coinvolti militari ed operai relativamente alla chiusura degli stabilimenti Alcoa in Sardegna.

Signori Carabinieri, alcuni giorni fa avete tentato di sopprimere la rabbia degli Operai Alcoa con i vostri feroci manganelli. Insieme a quei padri di famiglia, insieme a quei giovani, insieme a quei dignitosi cittadini in rivolta vittime della violenza di Stato, c’eravamo anche noi: la vostra ferocia si scaglia contro il corpo, ma le idee sono immuni a qualsiasi barbaria e varcano ogni tentativo di oppressione.

Il Ministero della Difesa ed il Ministero dell’Interno sono invece stati soggetti al Tango Down a causa di una circolare partita dal Ministero dell’Interno mediante cui veniva imposto il silenzio a tutti gli esponenti delle forze dell’ordine in merito alle vicende legate al G8 di Genova.

Il 13 Aprile, nelle sale cinematografiche, uscirà il film “Diaz”: una preziosa ricostruzione su quelli che furono i tragici fatti del G8 2001, anch’essi vittima del bavaglio di Stato. Il Ministero dell’Interno, tramite una circolare, ha vietato alle Forze di Polizia di parlarne e di esprimersi in merito. Ciò si configura come un becero e antidemocratico tentativo di imbavagliare chi volesse offrire la propria testimonianza in merito agli orrori che quel torrido Luglio ospitò.

Sempre nella medesima lettera gli hacker di Anonymous hanno poi fatto riferimento alla possibilità che alcuni membri della Polizia possano essere degli infiltrati all’interno delle piattaforme e dei server frequentati dai membri del gruppo di hacker, un motivo in più per il quale è stato sferrato il triplice attacco.

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