La smentita del coinvolgimento del gruppo in questi mini attacchi è arrivata proprio dall’account Twitter di Anonymous @anonops. Questo il messaggio lasciato sulla piattaforma di microblogging:“#Facebook.com is NOT under denial of service attack. STOP LYING” (Facebook non è sotto attacco denial of service, smettetela di mentire). Il tweet chiarificatore è stato retwittato anche da Anonsec, un account molto vicino alle posizione del gruppo degli attivisti hacker di Anonymous. Il complotto, dunque, era solo una specie di spauracchio, un modo per additare subito il gruppo anonimo e agendo a nome di esso. I grafici prodotti dagli sviluppatori di Facebook ci mostrano i tempi di rispost delle API del sito durante e dopo l’attacco: nei dieci minuti in cui si è rilevato l’attacco probabilmente c’è stato solamente un problema ai server.
Ora l’attenzione si focalizza su un’altra questione non meno importante: Anonymous attaccherà davvero Facebook il 28 gennaio? Quello che è certo è il fatto che il team di hacktivisti anonimi stanno lavorando per contrastare la censura del Web sancita dalla SOPA e dalla PIPA e per la quale hanno annunciato guerra all FBI, dopo la chiusura di Megaupload e di altri siti di file-sharing, come Filesonic, Mediafire e Rapidshare.