La Cina continua a censurare, ora è la volta di Siri che è finito al centro di uno scandalo perché migliaia di utenti cinesi criticano alcune funzionalità dell’ormai famoso assistente vocale personale.
Siri, come ben sappiamo è usufruibile su iPhone 4S, iPhone 5 e iPad 4 e i cinesi lo accusano pesantemente di “induzione alla prostituzione” a causa di alcune risposte giudicate malamente dagli utenti cinesi. O meglio, probabilmente, le risposte di Siri sono state interpretate in modo non corretto. Infatti se l’utente chiede a Siri dove si trova il più vicino “centro massaggi” o di indicare locali che offrono “servizi speciali” sia che siate cinesi, americani e italiani, l’assistente non censurerà la richiesta, ma vi proporrà quello che avete chiesto. I massaggi sono fatti in centri, soprattutto cinesi, e Siri intende solo massaggi e non altro. Casomai sono i centri massaggi cinesi a fare altro! E i centri massaggi cinesi sono sparsi un po’ in tutto il mondo.
Comunque i genitori cinesi si sono molto preoccupati per una funzione tutta particolare di Siri, anzi ha attirato le loro ire creando un problema molto grande che anche i media di Stato come il China Daily sono intervenuti per commentare le risposte di Siri. Il China Daily ha infatti pubblicato a caratteri cubitali la notizia ed Apple è stata costretta a rispondere ufficialmente alle accuse con un sintetico comunicato stampa nel quale ha dichiarato che Siri non può essere censurato anche se gli utenti possono impostare password e bloccare certe parole ritenute sconvenienti. Va ricordato che la prostituzione è ufficialmente illegale in Cina, ma di fatto viene tollerata e tenuta nascosta, per esempio nei centri massaggi?
Non è la prima volta che la Cina censura notizie apparse su giornali, o in internet. È di pochi giorni fa la censura del New York Times, che aveva pubblicato un reportage su Wen Jiabao, primo ministro della Repubblica Popolare Cinese, uomo ricchissimo in un Paese dove dilaga la povertà.