Secondo un recente studio di carattere psicologico, siti come Facebook possono effettivamente essere un bene per la nostra salute. I ricercatori hanno rilevato che, attraverso le reti sociali, possono essere innescati dei meccanismi fisici che regolarizzano la frequenza cardiaca, rilassandoci e abbassando i livelli di stress e tensione. Anche se sembra una attività solitaria, l’interazione con gli altri attraverso queste reti ha un effetto positivo sul corpo e sulla mente, secondo quanto emerso dalla ricerca congiunta tra studiosi americani e italiani.
I ricercatori universitari di Milano hanno analizzato 30 studenti tra i 19 e i 25 anni, monitorando le reazioni del loro cervello, la pressione sanguigna, conduttanza cutanea, dilatazione della pupilla e la frequenza cardiaca. Queste letture mostrano livelli di eccitazione, stress e relax. Lo studio è stato prodotto per la rivista online Cyberpsychology, Behaviour and Social Networking.
Gli studenti sono stati poi sottoposti a esercizi della durata di trem minuti, durante i quali dovevano osservare panorami, passare poco tempo su Facebook e svolgere un complicato compito di matematica. Non sorprende che gli studenti siano stati maggiormente sollecitati dalla prova di matematica e maggiormente rilassati dopo l’osservazione dei paesaggi. La navigazione su Facebook ha, però, gettato una nuova serie di risultati imprevisti che non riguardavano né lo stress, né il rilassamento dei soggetti in esame.
I risultati, infatti, hanno suggerito che nelle persone erano riscontrabili alti livelli di attrattività e eccitazione. La ricerca è stata condotta congiuntamente da Istituto Auxologico Italiano delll’Università Cattolica di Milano e dal famoso Massachusetts Institute of Technology. “Il successo di siti di social networking potrebbe essere associato ad uno specifico stato affettivo positivo sperimentato dagli utenti quando utilizzano il loro account sulle specifiche piattaforme” è quanto emerge dall’articolo. Tuttavia, Susan Greenfield dell’Università di Oxford ha recentemente affermato che l’utilizzo eccessivo dei social network potrebbe ridurre la capacità di attenzione, incoraggiando la gratificazione immediata e causare una perdita di empatia.