Nuovo e potentissimo virus digitale, il Flame

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La Kaspersky Lab, nota multinazionale russa della sicurezza informatica, in collaborazione con l’Itu, la International Telecommunication Union ha scoperto un nuovo e potentissimo virus informatico: il Flame. Ruba tutto, in silenzio e in modo subdolo, ed è attivo già dal 2010 senza dare nessun segno evidente della sua vitalità.

Le due aziende lo hanno snidato per caso, mentre svolgevano ricerche su Wiper, un worm che ha infettato i sistemi informativi del mercato petrolio iraniano. Hanno comunicato insieme la scoperta di Flame affermando che è una pericoloso e infida minaccia, la più potente di tutte quelle scoperte fino ad ora.
Secondo Alexander Gostev, capo della sicurezza ai Kaspersky Lab, Flame sa mirare esattamente sui dati che vuole carpire, è preciso e insidioso. Gli ideatori sono sempre allerta nel sorvegliare i computer infetti e ricavano continuamente da essi informazioni importanti per scopi ancora misteriosi. Si tratta di una guerra elettronica come quella sferrata dai due super virus Stuxnet e Duqu.
Stuxnet , un worm, che spia e riprogramma PC industriali, ha danneggiato, le centrifughe per l’arricchimento dell’uranio dell’impianto di Natanz in Iran, Duqu, un Trojan molto sofisticato, il cui principale obiettivo è stata la sottrazione di informazioni relative ai sistemi di controllo industriali e alle attività di intelligence sulle relazioni commerciali di una serie di aziende iraniane.

Ora il Malware Flame è ancora più potente e preciso e può essere usato contro ogni Paese, soprattutto quelli più sviluppati, si consiglia quindi un controllo e una buona protezione per i propri pc e Mac.
Non si è ancora capito chi siano gli autori. Per il momento la maggior concentrazione di computer infettati da Flame è nei Paesi del in Medio Oriente tra cui l’Iran il più colpito, Siria, Israele, Libano, Arabia Saudita, Sudan, Egitto. L’indagine da parte di Kaspersky continua a pieno ritmo, per ora sembrerebbe che Flame sia formato da diversi moduli e pesi molti megabyte, il che rende più difficile e lunga l’analisi.

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