Internet non è totalmente libero, chi censura e perché

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In ogni società libera, democratica, i cittadini sono orgogliosi del fatto che hanno libero accesso alle informazioni. Ciò è vero in molti paesi, in cui i cittadini hanno vinto dure battaglie per l’indipendenzaTuttavia, l’idea che Internet sia completamente gratuito è in realtà una farsa. Il concetto è nobile e un sacco di giovani geek durante i primi giorni percepivano Internet come un mondo nuovo, dove chiunque poteva pubblicare i propri pensieri e le opinioni su tutte le questioni e, soprattutto, essere ascoltati da tutti in tutto il mondo. Internet avrebbe dovuto far saltare in aria le barriere e abbattere i muri della distanza.

All’inizio, lo ha fatto. Tuttavia, nel corso degli anni, ci sono stati sempre più elementi di censura sul web. Tutti pensano che internet offra gratuitamente i contenuti, nonché un accesso bidirezionale alle informazioni, che, però, in parte, sono bloccate per una serie di motivazioni. 

Come Internet censura i contenuti

La censura non esiste solo in Cina. Se un portale tratta di argomenti controversi, può diventare oggetto di minacce e attenzione da parte di persone che non condividono certe posizioni di pensiero.

Il firewall nazionale

È spiacevole che non tutti possano accedere agli stessi siti web. Ci sono i governi che bloccano l’accesso a siti web che il governo stesso ritiene come “inappropriati” per i suoi cittadini. L’attenzione si concentra principalmente sulla Cina e sull’attività di controllo del governo comunista, anche se i siti sono creati dagli stessi cinesi.

 

Wikipedia, Techdirt e il Guardian concordano sul fatto che i seguenti dieci paesi sono i peggiori trasgressori quando si tratta di censura di Internet:

1. Cina;
2. Iran;
3. Emirati Arabi Uniti;
3. Arabia Saudita; 
4. Birmania (Myanmar);
5. Bahrain;
6. Vietnam;
7. Yemen;
8. Siria; 
9. Sudan; 
10. Uzbekistan;

Scuola, lavoro e censura

Chi può decidere quali siti web sono “appropriati” a scuola o al lavoro? Ovviamente, gli amministratori di firewall fanno del loro meglio per evitare che dipendenti o studenti sprechino tempo su Internet. La FCC (Federal Communications Commission) ha difeso le sue regole in tribunale per combattere per la neutralità della rete, richiedendo ai fornitori di banda larga il trattamento di tutto il traffico Internet allo stesso modo, indipendentemente da dove il traffico proviene. In altre parole, si potrebbe fare in modo che i proprietari di siti web paghino per ottenere più esposizione per il propri contenuti, se non possono permettersi di pagare per la larghezza di banda pari. Insomma, si va a censurare quella parte di popolazione che non può permettersi un collegamento internet.

La FCC afferma che gli ISP non sono editori, sono condotti, proprio come i fornitori di servizi di energia elettrica o telefono. Sembra che, mentre i cittadini di paesi come la Cina e l’Iran hanno a che fare con la pesante censura di Internet da parte del governo, i cittadini “liberi” che vivono nei paesi capitalistici sono di fronte a una minaccia ancora più grande di censura da parte del governo: una censura che parte dalle imprese che controllano l’accesso alla rete.

 

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