Lo sterminio di migliaia di uomini, donne, anziani e bambini colpevoli del solo fatto di essere zingari, omosessuali, rifugiati politici, testimoni di Geova e – soprattutto – ebrei, terminò con la liberazione, lo stesso giorno, da parte delle truppe dell’Armata Rossa, del campo di concentramento di Auschwitz. Ci vollero mesi prima di avere la chiusura di tutti gli altri campi, ma indubbiamente Auschwitz dal punto di vista simbolico e numerico incarna a tutt’oggi l’orrore.
Da allora, la trasmissione della memoria, ovvero come trasmettere il ricordo di quella che fu una delle più grandi tragedie della storia è stato uno dei tempi più complessi da affrontare nell’insegnamento. WITNESS: AUSCHWITZ è un tentativo di approcciarsi in maniera innovativa alla Shoah, usando un linguaggio più adatto alle nuove generazioni. Senza usare scene violente o indulgere nell’esibizione di particolari macabri, grazie alla VR, la realtà aumentata, sarà possibile vivere alcuni attimi all’interno di un campo di sterminio.
Il progetto, in fase di lavorazione, nasce dalla collaborazione tra Centounopercento e IsayWeb.
Witness: Auschwitz permetterà, grazie all’impiego di specifici software ideati per la generazione estemporanea di contenuti 3D, di introdursi all’interno del campo ed interagire con l’ambiente fornendo la possibilità di relazionarsi con quanto si troverà intorno, oltre che di diventare testimone di una piccola parte di avvenimenti considerati tra i più tragici mai verificatisi.
Usufruendo di informazioni e racconti provenienti da fonti autorevoli e attraverso la consulenza di esperti nella trasmissione di insegnamento legato alla Shoah, l’esperienza, più che riprodurre nei dettagli la fabbrica della morte, indurrà a riflettere sui piccoli particolari in grado di poter gettare uno sguardo più realistico dei mezzi tradizionali su cosa potesse significare accostarsi a questa immensa tragedia.